ARDEA (ROMA) - Ha un nome e un volto il presunto assassino di Nahid Miah, il 36enne di origine bengalese ucciso lo scorso 27 maggio durante una rapina al distributore di carburanti Toil, nella frazione di Tor San Lorenzo. Si tratta di un ragazzo di 18 anni, residente nella zona e con precedenti, che è stato fermato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Anzio, su disposizione della Procura della Repubblica di Velletri.

Il giovane, incastrato da indagini serrate e filmati di videosorveglianza, ha confessato. È stato lui, in sella a una moto Bmw GS 650 rubata, con indosso abiti neri e un casco integrale, a colpire con una coltellata al cuore Nahid Miah, sottraendogli poi 570 euro in contanti. Il 36enne, titolare del distributore e padre di due bambini, è morto poco dopo, nonostante i disperati tentativi di soccorso del personale del 118.

Il fermato ha anche condotto i militari sul posto dove aveva nascosto il coltello a serramanico con lama da 16 centimetri, ancora sporco di sangue. Un elemento chiave per la ricostruzione degli eventi. L’arma, secondo gli inquirenti, sarebbe stata usata proprio nel corso della brutale rapina.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Velletri, hanno permesso di ricostruire l’intero tragitto compiuto dal giovane prima e dopo il delitto, grazie alle immagini raccolte da decine di telecamere presenti lungo il percorso. La moto utilizzata per la fuga, rubata a Roma due giorni prima dell’omicidio, è stata ritrovata bruciata in un’area boschiva di Ardea, nel tentativo, probabilmente, di cancellare ogni traccia.

La comunità locale, ancora scossa per la perdita di Nahid, figura molto conosciuta e stimata nel quartiere, chiede ora giustizia per una tragedia che ha colpito nel profondo. Le indagini proseguono per verificare eventuali complicità o collegamenti con altri episodi analoghi nella zona.

Foto: SkyTG24