Quasi un flop, la domenica di shopping di ieri, ma nessuno per una volta se la prende più di tanto con il calendario delle aperture. Ad aver remato contro, stavolta, e ad aver quindi indotto molti esercenti a non accogliere l'appello all'apertura lanciato dalle tre associazioni del commercio, sono state soprattutto le condizioni meteorologiche assolutamente sfavorevoli. Molti negozi chiusi, quindi, tanto in centro quanto, ancor di più, nella zona orientale.

La prossima domenica di apertura è prevista per il 29 aprile, ma qualche esercente vorrebbe fissare una nuova data in corrispondenza della domenica delle Palme. Ipotesi, quest'ultima, caldeggiata dal direttore della Cidec, Sabatino Senatore, e da alcuni esercenti del centro (non della zona orientale), ma avversata strenuamente dalla Confcommercio. Se ne saprà di più nei prossimi giorni, quando ulteriori incontri tra le associazioni di categoria dovrebbero chiarire il quadro.

Intanto, sulla durissima nota Confcommercio contro le aperture domenicali, in cui si parla di «schiavitù sociale» e di «rispetto della dignità delle persone», Carmine Forte, responsabile della Fipe, ne chiarisce il senso: «I negozianti oggi sono costretti ad aprire i battenti di domenica per l'arroganza della grande distribuzione. Aprono loro malgrado, trascurando famiglia ed affetti, pur di non rimanere tagliati fuori dal mercato. Non è questa una forma di schiavismo, di arroganza, di mancato rispetto della dignità della persona?». La nota Confcommercio, c'è da scommetterci, farà ancora discutere: la Cidec ha già preannunciato una (durissima) presa di posizione per questa settimana.