Tu sei qui: Cronaca‘Fumi e Profumi', la storia delle sigaraie
Inserito da (admin), martedì 2 novembre 2004 00:00:00
Roma chiama Cava. A Palazzo Mastai, nella capitale romana, sede dell'Amministrazione autonoma Monopoli di Stato, la mostra "Tabacco, nelle manifatture la crescita dell'autonomia femminile". Nella città metelliana, presso la Biblioteca comunale, "Fumi e Profumi", mostra documentaria sulla storia del tabacco a Cava de'Tirreni. All'interno di queste mostre due significativi affreschi: "Tabacco ed emancipazione femminile attraverso il lavoro". A Roma, come ha sottolineato la dott.ssa Gabriella Alemanno, tra le promotrici dell'iniziativa, la lavorazione del tabacco si pose come modello di un'utopia sociale. Intorno al Palazzo Mastai sorse un intero quartiere operaio, con lavatoi, granai, negozi, scuole, asili nidi nursery, colonie per bambini delle lavoranti e molto altro. A Cava, la Manifattura Tabacchi ha costituito nel corso di un secolo l'azienda più importante per qualità del prodotto, per occasioni di lavoro e, in generale, per l'economia cittadina, sostituendo l'attività che nei secoli precedenti era prevalente nella nostra zona, la filiera del tessile. La mostra curata dalla dott.ssa Beatrice Sparano, collaboratrice della Biblioteca comunale, ricostruisce con pazienza certosina, attraverso documenti ed atti pubblici, tutte le vicende che hanno legato la nostra gente ed il territorio alla coltivazione del tabacco prima, alla produzione dei sigari poi. Emergono dalle pagine del catalogo "Fumi e Profumi" l'operosità dei contadini cavesi e la grande maestria delle sigaraie. E la storia di queste donne, del loro duro lavoro, ma anche della loro arte, occupa nella mostra una sezione particolare. Furono donne che vinsero la loro battaglia civile e sociale, precorrendo le rivendicazioni del movimento femminista. «L'assunzione di donne all'Agenzia ed alla Manifattura fu una silenziosa - scrive Beatrice Sparano - ma significativa conquista sociale: fino ad allora il lavoro delle donne non era stato mai riconosciuto». I requisiti richiesti per l'assunzione erano l'età compresa tra i 15 ed i 20 anni, l'istruzione elementare inferiore e la residenza da almeno 3 anni in uno dei Comuni facenti parte della circoscrizione dell'Agenzia. E le donne che lavoravano alla Manifattura erano molte. Da una scheda datata 1921, risultano ben 357 le donne che erano impegnate nella lavorazione dei sigari fermentati, mentre 64 lavoravano alla manipolazione del tabacco gregio.
Fonte: Il Portico
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