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Tu sei qui: CronacaGiffoni, omicidio Palmieri. Interrogato il figlio 15enne: «Ci picchiava, in casa era un incubo»

Cronaca

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Giffoni, omicidio Palmieri. Interrogato il figlio 15enne: «Ci picchiava, in casa era un incubo»

Il fratello di Ciro, invece, nega che fosse un orco: «La famiglia aveva organizzato tutto - ha detto a LiraTv -. Il figlio gli aveva mandato un messaggio sul cellulare che voleva essere un tentativo di depistaggio. Proprio lui che era il cocco del padre»

Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 24 agosto 2022 18:04:31

Lo scorso 22 agosto si sono svolti gli interrogatori per Monica Milite e i due figli, accusati di omicidio volontario aggravato anche dalla crudeltà dell'azione nonché di occultamento di cadavere nei confronti del panettiere di Giffoni Valle Piana, Ciro Palmieri.

L'unico a rispondere alle domande del gip è stato il figlio minorenne, appena 15enne, che ha parlato di un clima di violenze e terrore: «Papà ci picchiava, in casa era un incubo». Il fratello maggiore e la mamma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Per i tre indagati, difesi dall'avvocato Damiano Cantalupo, sono stati convalidati i fermi e disposta la custodia cautelare in carcere.

Ciro era stato allontanato da casa dal giudice 7 anni fa. Sua moglie lo aveva denunciato ai Carabinieri. Poi aveva ritirato la denuncia, ma le violenze pare fossero ricominciate.

A confermarlo, in una intervista a LiraTv, è stata la sorella: «Non giustifico mia sorella oppure i miei nipoti ma sono arrivati a tanto perché venivano da anni e anni di violenze. Lo sapevamo noi della famiglia e lo sapevano gli amici. I miei nipoti erano esasperati, fin da piccoli vedevano in casa bisticci ma non come quelli di tutte le famiglie, erano liti che finivano a botte».

Il fratello di Ciro, invece, nega che fosse un orco: «La famiglia aveva organizzato tutto - ha detto a LiraTv -. Il figlio 15enne gli aveva mandato un messaggio sul cellulare che voleva essere un tentativo di depistaggio. Proprio lui che era il cocco del padre. Non è vero che le telecamere in casa fossero state messe per controllare la moglie: lui le aveva messe perché, lavorando di notte, aveva paura dei furti. Se veramente la moglie aveva paura di lui ma non sapeva dove andare, perché sua sorella non l'ha accolta in casa?».

Dopo la "scomparsa", la moglie si era rivolta alla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto", affinché l'uomo tornasse a casa, ma i Carabinieri stavano già indagando perché la versione della donna non li aveva convinti. Stando al racconto della Milite, Ciro Palmieri avrebbe detto di voler fare una doccia in giardino, ma poi non era più tornato.

Ma le telecamere hanno svelato tutto: dalle immagini si vede Ciro lanciare una lattina contro sua moglie, che decide di reagire: prima lo colpisce con una scopa, poi prende un coltello e inizia a pugnalarlo seguita da due dei suoi figli. Anche quando Ciro giaceva ormai senza vita, i tre hanno continuato a pugnalarlo. Alla fine, lo hanno portato via per gettarlo in un dirupo tra le montagne vicine.

Nel frattempo, il figlio maggiore, il militare di 23 anni che vive e lavora fuori dalla regione, è rientrato per occuparsi del fratellino di 11 anni che, come testimoniato anche dai filmati, ha assistito impotente all'aggressione finita in omicidio. Con ogni probabilità gli sarà dato in affidamento.

Fonte: Il Vescovado

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