“Camorra - Mafia - Brigate Rosse? L’omicidio di Simonetta Lamberti” è questo il titolo del libro scritto dall'ex giudice cavese Alfonso Lamberti per ricordare sua figlia Simonetta, vittima di un attentato mentre era in compagnia del padre.

L’opera, più che una denuncia, è una forma di diario scritto con linguaggio semplice e scorrevole. Dalle parole intrise di dolore emerge la figura di un padre che non trova colpevoli all’omicidio della sua bambina e sente gravare su di sé un forte senso di manchevolezza per non essere riuscito a proteggere una figlia di soli 10 anni.

Immagini di scene di vita che hanno Simonetta come protagonista si alternano a capitoli in cui il padre cerca di ricostruire ed analizzare nuovamente le cause dell’omicidio. Molti gli scrittori che hanno voluto dare il proprio parere sull’opera. Se Gore Vidal vede nel libro il tentativo del padre di “mettere nuovamente in vita” la sua bambina, Alberto Bevilacqua individua, invece, nell’opera la condanna morale con cui l’assassino, ancora ignoto, dovrà fare i conti.

È nota ai cittadini cavesi la storia di Simonetta Lamberti, alla quale è stato intitolato lo stadio comunale. Era il 29 maggio 1982 quando Alfonso Lamberti decise di portare al mare sua figlia per trascorrere un po’ di tempo insieme. Sulla strada del ritorno, Simonetta si era addormentata sui sedili posteriori dell’auto quando, all’improvviso, due proiettili trapassarono la vettura, raggiungendo uno la spalla del padre, l’altro il capo della piccola.

Inutili le ricerche, il ripassare a mente tutte le minacce di morte ricevute, il fare possibili collegamenti per risalire alla mano omicida. Leggendo le pagine del libro, si riscopre un uomo che ancora non trova una giustificazione all’accaduto e ricorda quei momenti senza falsi pudori.