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Tu sei qui: CronacaGli attivisti di “Ultima Generazione” a processo a Bologna: condannato anche giovane di Praiano

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Praiano, Costiera Amalfitana, processo

Gli attivisti di “Ultima Generazione” a processo a Bologna: condannato anche giovane di Praiano

Il Tribunale di Bologna condanna 4 attivisti del movimento “Ultima Generazione”, riconoscendo le attenuanti generiche e l’alto valore morale dell’azione commessa.

Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 13 maggio 2024 16:28:02

Quattro attivisti sono stati processati oggi, 13 maggio, perché nel dicembre del 2022 sono entrati alla Pinacoteca di Bologna e hanno affisso su un muro bianco la fotografia dei pompieri che, ad Ischia, trasportavano i corpi delle vittime dell'alluvione in cui 12 persone, tra cui 4 bambini, erano morte. L'installazione dimostrativa degli attivisti richiamava il quadro adiacente "La Strage degli Innocenti" di Guido Reni e non ha causato nessun danno alle opere. Tra gli imputati c'era AngeloAiello, un giovane della Costiera Amalfitana.

"Dopo l'alluvione a Ischia non potevo stare zitto", dice Angelo, 23 anni, originario di Praiano. "Mi ha terrorizzato vedere quella catastrofe così vicina a casa mia. Intanto chi paga i danni degli eventi climatici estremi? La politica se ne frega. Sono pronto ad andare in carcere pur di proteggere la mia famiglia e il mio territorio".

Il decreto penale di condanna prevedeva una multa di 400 euro, ridotti a 88 euro perché il giudice ha riconosciuto l'alto valore morale dell'azione, garantendo inoltre la non comparsa del reato sul casellario giudiziale. Gli attivisti hanno considerato la decisione del giudice e la comprensione delle loro ragioni «una vittoria politica».

«Le lunghe procedure processuali - dichiarano gli attivisti - a cui ci condannano gli agenti di polizia denunciandoci attraverso articoli spesso pretestuosi, non ci fermano. Ricordiamo che le quattro persone condannate, insieme a tutte le altre cittadine e cittadini che hanno preso parte ad azioni di disobbedienza civile nonviolenta dal 2021 ad oggi e che sono state condannate dallo Stato italiano, sono persone comuni, cittadini che non ricoprono ruoli formali all'interno dello Stato, ma che si stanno assumendo la responsabilità collettiva di lanciare un grido di allarme e chiedere alle Istituzioni di prendere con serietà e rigore la crisi in corso e sono disposte per questo a subire conseguenze legali impattanti per la loro vita e le loro famiglie. Non smetteremo di portare avanti azioni di disobbedienza civile nonviolenta e proseguiremo fino a che il Governo non riconoscerà lo stato della crisi ecologica e sociale alle porte e prenderà le dovute misure all'interno della cornice democratica liberale».

La richiesta di "Ultima Generazione" è quella di un Fondo Riparazione, permanente e partecipato, da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato: «I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l'eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), le tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per questo continueremo a prendere le strade e fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi».

Fonte: Il Vescovado

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