Tu sei qui: CronacaI baby pusher della Costiera «in prova» per evitare il processo
Inserito da (redazionelda), venerdì 13 luglio 2018 18:08:05
Lavoro e volontariato. Toccherà agli operatori sociali redigere il programma di messa alla prova a carico dei baby pusher accusati di aver creato una rete di spaccio che, dalla Costiera, arrivava fino a Salerno.
Mercoledì, nel corso dell'udienza preliminare apertasi davanti al gup del tribunale per i minori, tre dei quattro giovanissimi accusati di aver messo in piedi una holding finalizzata allo spaccio di droga che, dai comuni costieri di Maiori e Minori, si spingeva - attraverso Amalfi, Ravello e Scala - fino alla piazza salernitana, hanno chiesto lo speciale programma previsto proprio per il recupero dei minorenni deviati: tra di loro anche una ragazza, che all'epoca aveva appena 16 anni, inserita nell'attività di spaccio dal fidanzato maggiorenne. A darne notizia il quotidiano Il Mattino in un articolo a firma di Viviana De Vita.
Assistiti dagli avvocati Angelo Gesummaria, Amelia Mammato, Bonaventura Carrara, Giuseppe Della Monica e Francesco Gargano, i quattro giovanissimi dovranno presentarsi davanti al giudice il prossimo 21 novembre. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 2015 e il 2017 quando i baby pusher avevano messo in piedi un giro di droga - marijuana ed hashish - che veniva spacciata in particolare sul lungomare di Maiori e nei pressi del campetto di calcio. Più complessa, dal punto di vista indiziario, è la posizione della ragazzina che, in concorso con il fidanzato maggiorenne per il quale procede la Procura ordinaria, risponde di ben 13 episodi di spaccio.
La minore è stata incastrata dalle intercettazioni effettuate sul telefono del fidanzato: proprio quell'attività di indagine è però riuscita ad accertare che molte volte era proprio la 16enne a rispondere al telefono e a organizzare, in concorso con il fidanzato, l'attività di spaccio. Le accuse a carico dei minori in molti casi sono aggravate dalla circostanza che la droga era ceduta a ragazzini ancora minorenni.
Fonte: Il Mattino
Fonte: Il Vescovado
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