Tu sei qui: CronacaI commercianti chiedono i saldi anticipati
Inserito da (admin), martedì 1 luglio 2003 00:00:00
Saldi dal prossimo 10 luglio: questa la richiesta avanzata al Comune da Ascom e Confesercenti per dare uno scossone alle vendite e cercare di porre un freno al proliferare di svendite e promozioni anticipate, che, secondo alcuni commercianti, metterebbero in essere una concorrenza sleale. La richiesta non dovrebbe avere ostacoli, così come è avvenuto per i saldi invernali. Lo conferma l'assessore al Commercio, Fabio Siani: «Non ci dovrebbero essere difficoltà ad autorizzare i saldi estivi a partire dal 10 luglio. Almeno per quest'anno e fintanto che non avrà piena attuazione il nuovo Piano del commercio, che disciplinerà non solo i saldi, ma anche le vendite promozionali». Una possibilità che, con molta probabilità, anticiperà di pochi giorni la decisione regionale di modificare l'attuale regolamento che fissa al 20 luglio l'inizio dei saldi. «Riteniamo opportuno - spiega Aldo Trezza, presidente della Confersercenti - l'anticipazione di 10 giorni, anche per dare a tutti i commercianti le stesse possibilità e per consentire l'attuazione di strategie di vendite senza ricorrere a sotterfugi, come il lancio di vendite promozionali o svendite di qualsiasi natura». Tra le motivazioni alla base anche della prossima regolamentazione regionale, la necessità di adattare la vendita alle mutate esigenze dei consumatori, causate dalle variazioni climatiche che si registrano da diversi anni. Oggi si passa quasi direttamente dai capi invernali a quelli a mezze maniche, per cui le vendite estive si sono anticipate di molto, con ripercussioni anche sulla gestione dei campionari e dei magazzini e con la conseguente necessità di eliminare prima i capi invenduti, per far posto a quelli autunnali ed invernali. «Le condizioni climatiche - dice Luigi Trotta, presidente dell'Ascom - sono uno degli aspetti rappresentati dai commercianti, che si ritrovano già a luglio a dover far fronte ad una stagnazione degli acquisti». Ma come fare per non incorrere nella sempre possibile fregatura, come l'acquisto di residui invenduti di vecchi campionari che da anni prendono polvere nei magazzini? «La selezione - commenta Trotta - la deve fare il consumatore. La credibilità dei saldi è data dai negozi dove si fa l'acquisto. A Cava quest'aspetto è garantito da una tradizione commerciale che risale alle origini della città». «Ogni negoziante - aggiunge Aldo Trezza - deve esporre la lista dei capi in saldi e mettere bene in evidenza non solo il nuovo prezzo di vendita al pubblico, ma anche il vecchio prezzo, con la percentuale di sconto applicata».
Fonte: Il Portico
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