Ci sarà da leccarsi le ciglia degli occhi... Sono belli ed appassionanti i libri della cinquina di finalisti scelti dalla Commissione Scientifica per la fase finale della VII edizione del Premio Letterario Nazionale "Badia di Cava de'Tirreni", organizzato da Comune e Distretto Scolastico. Quella fase, per intenderci, che vedrà lettura e voto da parte della giuria di 150 studenti delle superiori, che poi a loro volta concorreranno con recensioni e lavori di scrittura creativa proprio su questi testi. In primavera, gala di premiazioni e golosi incontri con gli scrittori.

Tra i libri della cinquina, tutti incentrati sull'adolescenza, salta subito all'occhio un romanzo-film già "cult": "Tre metri sopra il cielo" (Ed. Feltrinelli), di Federico Moccia. La storia agrodolce del bullo borgataro Step e della vippettina Baby gode di un posto consolidato nel cuore di un'intera fetta generazionale. Il libro è fresco, coinvolgente e giovane. Ed è molto appetitosa la prospettiva di un confronto-incontro ad alto tasso di partecipazione.

Per un classico consolidato, un altro aspirante classico: il recente vincitore del Premio "Campiello", cioè "Il sopravvissuto", di Antonio Scurati (Ed. Bompiani). Di sconvolgente impatto lo spunto narrativo: uno studente di liceo, il giorno della prova orale dell'esame di maturità, di fronte alla Commissione dei suoi professori, anziché sparare risposte (o magari anche balle), spara sul serio e li uccide tutti. Tranne uno, il docente di Filosofia, il sopravvissuto, che diventa così un personaggio mediatico, ma che intimamente si arrovellerà alla ricerca del mistero di quella strage e di quel suo salvataggio. Insomma, quel ragazzo è il profeta del disagio di una generazione o il semplice prodotto di una cattiva digestione dell'universo? La parola al sopravvissuto, ed ai suoi lettori, che si troveranno di fronte ad un libro lungo, complesso, ma terribilmente provocatorio ed intrigante.

A suo modo sopravvive anche lei ad una strage, quella degli affetti, la giovanissima protagonista di "Io non avrò più paura" (Ed. Fabbri), di Giorgia Manzi. Dalla scrittura del suo diario, semplice e candida, a volte quasi elementare, emerge una fase di crescita difficile e drammatica, tra i maltrattamenti e le balordaggini di una famiglia ignorante, povera e violenta, il salvifico lavoro presso una signora anziana brontolosamente umana, le scintille dei primi approcci amorosi. Il finale apre le porte alla speranza, ma quanto amaro in bocca!

Una scoperta di lusso, "Il mondo senza di me", di Marco Mancassola (Ed. Mondadori). Due maxiracconti, collegati dal filo della problematica ricerca di sé da parte del protagonista, il giovane Alex. Nella prima sezione egli vive nel profondo il senso della mancanza: l'abbandono del suo convivente, la separazione del fratello con la moglie, le sue crisi esistenziali. Nella seconda, va in Olanda, a cercare se stesso negli "sballi di libertà". Nuove avventure, piene di illusioni e di demoralizzazioni, tra trippate, malattie, musica da sballo e sesso gay. Alla fine...Alla fine si scopre di aver letto un libro ricchissimo di tematiche, scritto da un giovane con l'eleganza e la padronanza linguistica di un maestro veterano.

Sesso gay al femminile, sesso trasgressivo col papà dell'amica, ed ancora affannosa ricerca di sé in "Lovers" (Ed. Mondadori), scritto dalla più provocatoria e poetica delle scrittrici emergenti, Isabella Santacroce. La narrazione procede chiara, ma per ellissi, con periodi brevissimi, con tagli emozionali e lirici molto intensi, infiorati di espressioni "da segnare sul diario". Un libro seducente, dalla forte carica di attrazione: sarà difficile non rimanerne "lovers", cioè amanti...

Ed ora, parola alla lettura. Mica male, in un tempo in cui i lettori di libri fanno parte di un Mondo Panda...