Tutti a casa e senza una lira: tutor, docenti di collegamento e studenti che avevano avviato un'attività imprenditoriale attraverso la Ig Students sono pronti a clamorose iniziative di protesta per far valere i propri diritti. Il fallimento della Fondazione per l'Imprenditoria giovanile rivolta al mondo della scuola, conseguente alla mancata erogazione dei contributi, ha causato la messa in liquidazione e ha, dunque, interrotto tutte le attività, rendendo monco il programma formativo. A Cava de' Tirreni azzerati i progetti che avevano impegnato otto classi di Istituti superiori e che avevano prodotto delle vere e proprie aziende a conduzione "scolastica". Alunni organizzati in società avevano pensato di accorciare i tempi del loro inserimento nelle attività produttive, offrendo servizi e prodotti. «Sono state deluse - denuncia Pasquale Zambrano, tutor - le aspettative dei ragazzi, che, comunque, hanno versato regolarmente alle Ig la quota individuale di iscrizione di 40mila lire per gli alunni delle classi IV e di 20mila per le III. Non sono stati rispettati neppure i percorsi formativi, che andavano ad integrare l'attività dei ragazzi, che sono stati ulteriormente ingannati dall'approssimazione degli appuntamenti fieristici, prima fissati, poi rimandati ed in seguito clamorosamente annullati. Il programma si è, poi, concluso con la pseudo Fiera/competizione di Salerno». «In questo modo - conclude Fabrizio Prisco, tutor - le attività sono state portate avanti solo grazie al puro spirito di volontariato dei tutor, dei docenti e con la disponibilità di ogni Istituto scolastico. Lo spirito dell'Ig è stato, quindi, tradito ed anche i ragazzi hanno avuto un pessimo esempio dalle Istituzioni».