Tu sei qui: CronacaIl Comune in tribunale contro l'Eti
Inserito da (admin), lunedì 16 giugno 2003 00:00:00
Il Comune attiva un'azione giudiziaria nei confronti dell'Eti per la completa acquisizione dell'ex Manifattura Tabacchi di viale Crispi e nomina un civilista di provata esperienza. Intimata una risposta all'Eti ed all'Agenzia del Demanio entro 10 giorni. A rischio il progetto relativo alla sede della Facoltà di Architettura della Federico II, alla pinacoteca ed alle sale museali, per le quali erano stati destinati i locali della struttura di viale Crispi. Il Comune, con delibera consiliare, aveva stabilito la riacquisizione della parte storica della Manifattura, i suoli espropriati negli anni ‘50 e le porzioni immobiliari su di essi realizzate. «In tale previsione - dichiara il sindaco - avevamo destinato l'intera struttura a sede della Facoltà di Architettura, Corso di Edilizia e Restauro, dell'Università Federico II di Napoli, a sale museali della lavorazione dei tabacchi e delle opere dello scultore cavese Balzico, a pinacoteca e ad istituendo Corso universitario in arte, spettacolo e moda. Poi, la sorpresa. L'Eti ha inserito nei bandi di vendita aziendali anche questi corpi immobiliari realizzati nel ‘50. Un atto illegittimo ed inopportuno. Di qui la nostra pronta reazione e l'attivazione dell'azione giudiziaria». Agli atti v'è un ricco carteggio. Nel corso di incontri informali, dall'Eti e dall'Agenzia del Demanio erano venute assicurazioni, anche se mai concretizzate. Poi, il colpo a sorpresa. Negli elenchi dei beni immobili non strumentali trasferiti al Demanio, non compariva la porzione di struttura acquisita negli anni ‘50. Di qui l'allarme dell'Amministrazione. Una decisione, quella dell'Eti, che rischia di ridimensionare un progetto di ampio spessore culturale ed economico per la città. «Esistono tutti i presupposti per una decisione favorevole al Comune», afferma il dirigente dell'Ufficio Legale, Maurizio Avagliano. La porzione non trasferita è parte minoritaria dell'intera area da restituire al Comune ed è vincolata per fini pubblici. Sarà una fine battaglia giuridica. In ballo sono soprattutto gli interessi di una comunità che ha visto nel ridimensionamento della Manifattura Tabacchi una forte perdita economica e che aveva investito tutto su una struttura culturale. «Non ci fermeremo. Percorreremo tutte le strade per difendere un nostro diritto», preannuncia il sindaco Messina. Intanto, i lavori di trasferimento vanno a rilento, ma già 160 dipendenti della Manifattura sono stati collocati anticipatamente in quiescenza o sono stati attribuiti ad altri Enti.
Fonte: Il Portico
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