Tu sei qui: Cronaca«Il Parco Diecimare è stato abbandonato a se stesso»
Inserito da (admin), martedì 21 settembre 2010 00:00:00
«Il Parco Diecimare è stato abbandonato a se stesso». Si apre così la denuncia dello storico Livio Trapanese circa la chiusura del Parco Naturale Diecimare. Leggiamola insieme:
«Nella prime ore pomeridiane di sabato 18, come siamo adusi fare quando le quotidianità ci spingono a meditare, ci siamo recati, rigorosamente a piedi, presso l’Oasi WWF del Parco Naturale Diecimare, ma ahinoi, dopo la lunga ed assolata camminata, abbiamo trovato ad accoglierci un cartello affisso al cancello (chiuso) dal quale abbiamo appreso che, dallo scorso mese di Aprile, tutte le attività del parco sono sospese, a causa della scadenza, sin dal 2008, della convenzione tra il WWF Italia Onls e la civica Amministrazione di Cava de’Tirreni.
Quanta amarezza nel vedere il cancello chiuso e non essere accolti, come in passato, dal sorriso dei volontari del WWF e dalla loro ampia disponibilità a fornire ogni sorta d’informazione, mista ad una buona tazza di caffé.
Per conoscere meglio questa parte di “paradiso terrestre”, facciamo un ripasso della sua storia. Vogliamo ricordare che i monti del Parco Diecimare appartenevano al Monastero dell’Abbazia Benedettina della Santissima Trinità di Cava (il toponimo Cava de’Tirreni origina il 23 Ottobre 1862), per averli ricevuti in donazione, nell’XI secolo, dal Principe Gisulfo II di Salerno.
In seguito al distacco dal feudatario benedettino, sorsero non poche controversie sul come gestire tali beni, peraltro sassosi nella parte superiore e coperti, in quella inferiore, da piccoli faggi ed elci. Il Regio Consiglio del 23 Marzo 1580 decretò che ai monaci spettava il diritto di pascolo, mentre ai “cavoti” quello civico di legnare.
Nel 1866, sappiamo che i beni immobili degli Enti Ecclesiastici furono trasferiti allo Stato, quindi anche Diecimare divenne “area demaniale”. Il Parco Naturale Decimare, versante Cava de’Tirreni-Baronissi, è stato istituito con Legge Regionale n. 45 del 1980, mentre quello Naturale Comunale di Mercato San Severino, normalmente aperto al pubblico, con delibera del Consiglio Comunale del 1999.
Con la chiusura del cancello di accesso al Parco, che consta di 440 ettari, di cui 185 sono di proprietà di noi cavesi, avviene l’abbandono a se stesso e quindi vengono a finire le finalità istitutive che, come sancisce l’art. 3 della citata Legge, prevede “la tutela e la conservazione delle caratteristiche naturali, ambientali e paesistiche; la promozione e l’organizzazione della fruizione turistica a fini ricreativi, didattici, scientifici e culturali; la tutela e la valorizzazione delle specie faunistiche presenti nel territorio” le quali, di rilevanza europea, nazionale e regionale, sono: il barbagianni, il moscardino, l’averla capirossa, lo sparviero, il corvo imperiale, il gufo, il falco pellegrino, l’assiolo, il picchio verde, il topo quercino, la beccaccia ed il cervone; non trascurando la folta flora di faggio, roverella, castagno, biancospino, pioppo tremolo, acero, sorbo, ontano, frassino, mirto, ornello, leccio, cerro, olmo e carpino nero, oltre a dodici specie di orchidee.
Noi non sappiamo le ragioni che hanno indotto le Istituzioni regionali e/o locali a non rinnovare la convenzione col WWF Italia, ma conosciamo la sensibilità umana e morale dell’On. Regionale Giovanni Baldi e del Sindaco Marco Galdi e siamo certi che si attiveranno, oltre l’impossibile, affinché l’Oasi WWF del Parco Naturale Diecimare riapra i cancelli a noi cavesi ed ai tanti turisti che hanno potuto apprezzarne la flora e la fauna metelliana, oltre un'incantevole veduta della Città di Cava de’Tirreni, dal lato nord ovest».
Fonte: Il Portico
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