Tu sei qui: CronacaImmigrazione clandestina e falsi documenti: a Napoli 45 indagati tra avvocati, caf e camorra
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 10 giugno 2025 13:16:46
Procuravano, lucrandoci lautamente, la documentazione falsa per conformarsi alla normativa sui flussi migratori per il regolare ingresso in Italia. È questa l'accusa rivolta a 45 persone indagate, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina pluriaggravato, estorsione aggravata dal metodo mafioso, falso ideologico e truffa.
Ci sono avvocati, titolari di Caf (Centri di assistenza fiscale), mediatori stranieri, datori di lavoro ed esponenti della camorra, tra le persone destinatarie delle misure cautelari, personali e reali emesse dal Giudice delle indagini preliminari presso il tribunale del capoluogo campano ed eseguite oggi dai poliziotti della questura di Napoli.
Gli investigatori hanno eseguito anche un decreto di sequestro preventivo di beni e rapporti assicurativi per un valore complessivo di circa due milioni di euro.
Attraverso le indagini i poliziotti hanno scoperto, nei comuni di San Giuseppe Vesuviano e Ottaviano dell'area metropolitana napoletana, l'esistenza di tre distinte associazioni per delinquere, i cui appartenenti si occupavano di regolarizzare la posizione sul territorio nazionale di migliaia di cittadini del Bangladesh.
Tramite l'analisi della documentazione acquisita negli uffici competenti, gli agenti hanno ricostruito che i promotori di queste organizzazioni criminali, in accordo con datori di lavoro compiacenti e mediatori stranieri, istruivano e inoltravano fittizie richieste di assunzione di aspiranti lavoratori extracomunitari.
La documentazione finta riguardava una disponibilità all'assunzione di imprenditori, in realtà inesistente, e l'idoneità degli alloggi in cui i lavoratori avrebbero dovuto essere ospitati, asseverando, in qualità di professionisti qualificati, la conformità alla legge di istanze corredate da documentazione in realtà truffaldina.
Gli stranieri, per assicurarsi il buon esito della propria istanza di assunzione, erano disposti a corrispondere somme di denaro che raggiungevano i 9mila euro, generando in tal modo un giro d'affari di svariati milioni di euro.
Questi profitti hanno attirato l'attenzione del clan Fabbrocino, i cui esponenti sono entrati nel giro d'affari illecito in una duplice forma, con la tipica attività estorsiva nei confronti dei professionisti del settore e nella partecipazione diretta alla gestione delle pratiche.
Fonte: Positano Notizie
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