Tu sei qui: CronacaIncidente stradale, muore cavese in Romagna
Inserito da (admin), lunedì 14 aprile 2008 00:00:00
A 35 anni è morto in un incidente stradale in Romagna. Paolo Casaburi, originario di Pregiato, abitava a Borello, nel Cesenate. Ha perso la vita su una strada sterrata, di campagna, che porta da Sarsina a Meldola, verso una cava di ghiaia. Gli è stata fatale una curva a sinistra, ai bordi della strada un laghetto, che l'ha inghiottito. Era stato al bar con gli amici, a bere qualcosa, lo faceva spesso. Dopo mezzanotte ha salutato tutti, la moglie di 34 anni ed il figlio di 6 lo aspettavano a casa, dove non è mai arrivato. Probabilmente pensava ad una scorciatoia, percorrendo quella strada, forse è stato proprio per errore di orientamento, fatto sta che ha toccato i freni ed è andato diritto. La Fiat Uno, modello vecchio, che guidava si è rovesciata su se stessa, in acqua. Sul corpo evidenti i segni del trauma cranico. Paolo Casaburi non è riuscito ad uscire dall'abitacolo, gli inquirenti escludono che nell'incidente sia coinvolto un altro guidatore.
Appassionato di caccia e pesca, in auto aveva anche una balestra. Come cause del sinistro sono ipotizzate l'asfalto bagnato e la velocità eccessiva. Il giovane cavese ha perso la vita a Giaggiolo di Piavola, vicino a Mercato Saraceno, sempre in provincia di Forlì Cesena, si pensa verso le 4.30, mentre il corpo è stato recuperato alle 8 dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco, arrivati da Bologna. L'allarme è stato dato alle 7.30, quando un passante ha avvertito i Carabinieri vedendo spuntare le due ruote dall'acqua: si trattava di un camionista, che andava alla cava a caricare ghiaia. Gli accertamenti sulla dinamica e le cause sono proseguiti per tutta la giornata. Tutti ricordano Casaburi a Pregiato, dove aveva vissuto insieme alla famiglia. Abitava con papà Pietro, contadino, mamma Maria ed i due fratelli maggiori, Ornella e Gennaro, al prefabbricato 2 di Via Nicola Pastore. «Da piccolo giocava a pallone insieme agli altri ragazzetti», ricorda un vecchietto che ha appreso da poco la notizia, davanti al bar di Pregiato.
13 anni fa i problemi economici e soprattutto la ricerca di una casa aveva spinto l'intera famiglia a trasferirsi a Bellizzi. Paolo aveva intrapreso il lavoro di beccaio in una macelleria della zona. Gli anni passano, gli affanni per un lavoro fisso continuano a farsi sempre più impellenti. E così, dopo l'ennesimo tentativo andato a vuoto, Paolo decide di prendere la sua strada e tentare la fortuna al Nord. «Scelse l'Emilia Romagna - racconta un coetaneo, amico di infanzia - perché altri ragazzi di Cava si sono sistemati lì, hanno trovato un lavoro: un posto fisso e pure la compagna della loro vita». Da qualche anno Casaburi lavorava come operaio in un'azienda di scatolame nel Cesenate. Un traguardo di stabilità che aveva rasserenato la sua vita, dopo anni di sacrifici maturati anche sulla scia di uno spostamento da Cava per cercare migliori condizioni di vita. Era felice, sino alla scorsa notte, che ha infranto tutti i suoi sogni. Lascia la moglie, Rosa Gallo, ed un figlio in tenera età.
Fonte: Il Portico
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