Toni forti quelli utilizzati dal ministro degli interni Theresa May che da Londra fa sapere che bisogna bloccare l'immigrazione anche all'interno del patto di Schengen. In pratica, la May, vorrebbe ridimensionare la libertà di libera circolazione all'interno del Regno Unito alle persone che entrano senza un regolare contratto di lavoro. Il ministro, ha dichiarato al Sunday Times che ridurre l'immigrazione Ue non significa minare il principio di libertà di movimento bensì esclusivamente interpretarlo correttamente come la possibilità di spostarsi "per" un lavoro e non "alla ricerca" di un lavoro. Questa dichiarazione suona più come un monito politico alla luce dei numeri recentemente resi di dominio pubblico inerenti l'andamento dell'immigrazione in Inghilterra ma dubitiamo che troveranno terreno fertile all'interno delle istituzioni inglesi ben consapevoli dell'esigenza britannica di lavoro proveniente dal di fuori dei confini. Non degne di rilievo le repliche del nostro Ministro degli Interni e dei politici italiani intervenuti su varie riviste nazionali, facile demagogia verso una Nazione, l'Inghilterra, che ha dimostrato nel tempo di saper prevedere e gestire, per quanto possibile, i flussi migratori interni ed esterni all'UE. Leggi l'articolo originale (in lingua inglese): http://www.thesundaytimes.co.uk/sto/news/uk_news/National/article1600186.ece