Tu sei qui: Cronaca"Io non ci casco", ciak si legge
Inserito da (admin), giovedì 19 aprile 2007 00:00:00
Martedì 24 aprile, alle ore 19, nell'Aula Consiliare del Palazzo di Città di Cava de'Tirreni, è in programma la conferenza stampa di presentazione del libro "Io non ci casco" - sceneggiatura di un film non ancora girato, scritto da Pasquale Falcone ed edito da "La Mongolfiera".
Oltre all'autore, saranno presenti il vice-sindaco Gianpio De Rosa, Giovanni Lamberti, amministratore della Giallolimonemovie, che produrrà il film, l'editore Giovanni Speditati, gli attori Maurizio Casagrande e Rosaria De Cicco, i ragazzi del gruppo "Io non ci casco", che durante la conferenza stampa leggeranno alcune scene del film tratte dal libro di Falcone. Moderatore dell'incontro il prof. Franco Bruno Vitolo.
La manifestazione è aperta al pubblico. Ad invito, invece, il party che seguirà al "Porky's Music Hall", ove è prevista anche la partecipazione di Angelo Di Gennaro, Enzo Fichetti, Gigi Squillante, Salvatore Gisonna, Antonio Stornaiolo ed altri.
A COLLOQUIO CON L'AUTORE
La nascita del film
Una storia da raccontare, emozioni da trasmettere. Nasce un'idea, un soggetto, una sceneggiatura. In sintesi questo il percorso tecnico/emozionale della nascita di un film. Due anni di lavoro per realizzare la sceneggiatura di "Io non ci casco", mio terzo film come autore. Nel 2004, con il mio primo film da regista, secondo come attore e sceneggiatore, appena ultimato, sento forte l'impulso di scrivere una storia diversa. Non una commedia brillante, ma una storia dedicata ai giovani, per certi versi anche forte e drammatica, che spero di essere riuscito a raccontare con la giusta leggerezza ed un pizzico di ironia che sono parte di me. Una di quelle storie che vengono definite "commedie generazionali". Intere giornate, notti insonni, ritiri spirituali, alla fine il risultato mi soddisfa, la storia che ho scritto mi piace e soprattutto mi emoziona. Ed allora, come se fosse un figlio, apro questo "libro un po' strano", così mi piace definirlo, con un breve lettera.
Lettera ad un film non ancora girato
"Una donna si può tradire, un amico pure". Questo era il tormentone del mio primo film "Amore con la s Maiuscola". Mi chiedo: ma un'emozione, un sentimento, un'idea, si può tradire? Mi auguro di no. Per scriverti ti ho dedicato due anni della mia vita, tempo rubato al lavoro (come se scrivere non lo fosse), a mia moglie, ai figli, ma alla fine sei nato. Bello, sano, quasi centoventi pagine per 155 scene. Ti ho battezzato "Io non ci casco", ti coccolo tutti i giorni con piccole modifiche, per renderti più interessante, più emozionate. Ti sto portando in giro per farti ammirare, per trovarti "un padrino" (leggi produzione), se ti apprezzano sono orgoglioso e contento, ma se qualcuno ti trova dei difetti, con poca democrazia divento una belva, ti difendo e ti proteggo con i denti. Come si dice a Napoli "Ogne scarafone è bell' a mamma soie". Puoi esserne certo diventerai grande, ti porterò nelle sale cinematografiche!
Perché il libro
Perché pubblicare questo libro? Perché pubblicare la sceneggiatura di un film non ancora girato... perchè? Questa semplice domanda, che mi è stata fatta da mio figlio Vincenzo, ormai diciannovenne, mi ha messo letteralmente in crisi. In effetti ha ragione: la sceneggiatura di un film, ove mai pubblicata (ma solo per film di successo), avviene dopo che il film è stato girato, distribuito, visto, applaudito e magari premiato. E allora, perché ho deciso in questo senso? In primis l'invito e lo sprono alla pubblicazione di Giovanni Speditati "La Mongolfiera Editrice", che mi ha lusingato ed entusiasmato. Poi mi sono scavato dentro, ho trovato altre motivazioni e le voglio condividere con voi che vi apprestate alla lettura di una storia, non in versione romanzata, ma in versione di sceneggiatura.
Il primo motivo penso sia la PAURA, paura che questa storia, questa sceneggiatura, che mi è costata due anni di lavoro, non diventi mai un film. Per un autore è importante che la sua storia venga raccontata, vissuta e condivisa con altri, che sia letta o vista non ha importanza. Quindi, non potevo farmi sfuggire questa occasione.
Il secondo motivo è la SPERANZA. La novità, la particolarità dell'operazione editoriale, la curiosità, potrebbe, con quel "pizzico di mazzo" che deve mancare mai, aiutarmi a realizzare questo film che mi sta molto a cuore.
Il terzo motivo è sicuramente la SFIDA. Le sfide mi hanno sempre intrigato, entusiasmato, motivato e perché no eccitato. Questa pubblicazione è anche e forse soprattutto una sfida. La sfida di raccontare come nasce il progetto di un film, il lavoro, le ansie, le mortificazioni, i compromessi, le rinunce, i viaggi ai confine della propria dignità, i soprusi, le ingiustizie, l'indifferenza che ci sono dietro alla scrittura, produzione e distribuzione di un film.
Chi è Falcone
Pasquale Falcone, 50 anni suonati, sposato, due figli (Oriana e Vincenzo). Una vita movimentata nella sua normalità. Ragioniere, pioniere delle prime radio e tv libere (così si chiamavano allora), dipendente comunale, animatore, cabarettista, imprenditore nel modo dei locali della notte, scrittore, attore, sceneggiatore e regista. Tante esperienze diverse vissute con un'incoscienza spudorata, alcune stridono fortemente tra loro, ma che pur hanno convissuto.
Fonte: Il Portico
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