Tu sei qui: CronacaL'Arcivescovo accolto dal Santo Padre
Inserito da (admin), martedì 26 febbraio 2013 00:00:00
Si potrebbe dire “se Maometto non va alla montagna, è la montagna che va da Maometto”, ma tale detto non s’addice ai Prelati ed al Santo Padre. Alle 11 di venerdì 1° febbraio, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Orazio Soricelli, Arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava de’Tirreni, accompagnato dal Vicario Generale dell’Arcidiocesi, Monsignor Osvaldo Masullo, è stato ricevuto dal Santo Padre Benedetto XVI, al secolo Joseph Aloisius Ratzinger, per la quinquennale “visita ad limina”.
Con l’espressione visita ad limina (ad limina apostolorum) s’indica che i Vescovi di tutto il mondo, ogni cinque anni, devono recarsi dal Papa, in Vaticano, per illustrargli le particolarità che caratterizzano la loro “regione ecclesiastica”, sia dal punto di vista religioso, sociale e culturale e sia le problematiche pastorali-culturali e come poter intervenire per risolverle. Nel 1909 la cadenza delle visite, sino ad allora da eseguirsi ogni tre anni, fu portata a cinque anni; a dieci anni per i Vescovi delle sedi extraeuropee.
Le visite ad limina non sono un semplice atto giuridico-amministrativo, ma consistono nell’assolvimento di un obbligo rituale, giuridico-protocollare, volto all’arricchimento di esperienze verso il ministero del Santo Padre, affinché sappia quali problemi gravano sulla Chiesa nel mondo, ovviamente diversi per luoghi, tempi e culture. La prima visita ad limina fu eseguita da San Paolo, quando recatosi a Gerusalemme per consultare Cefa, illustrò ai futuri San Pietro e San Giacomo le difficoltà incontrate nell’evangelizzazione in talune zone della Giudea. Nel corso dei secoli tale pratica andò affievolendosi, ritrovando vigore solo nel 1585, ai tempi di Papa Sisto V, quando questi ripristinò l’obbligo di tali visite, dandogli cadenza triennale.
Certamente S.E. Monsignor Soricelli e Monsignor Masullo, nel corso della visita al Santo Padre del 1° febbraio scorso, non avranno sicuramente ipotizzato la decisione di Benedetto XVI (dal 19 aprile 2005 Vescovo di Roma e 265° Papa della Chiesa Cattolica) di rinunciare al ministero pietrino, assunta nel concistoro ordinario di soli dieci giorni dopo (11 febbraio 2013), lasciando basito il mondo intero. L’analoga decisione, stante fonti storiche certe, risulta assunta da altri sette Papi: Clemente, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII.
Nell’incontro col Presule dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’Tirreni, Papa Ratzinger, seppur in pochi minuti, ha mostrato interesse e cognizione per la realtà campana, atteso che essa conta il maggior numero di Diocesi (22), oltre l’Abbazia di Montevergine, quella della Santissima Trinità di Cava de’Tirreni e la Prelatura Pontificia di Pompei (totale 25). La Campania, con la pastorale parrocchiale, diffondendo la cultura della legalità, pone in campo utili azioni atte ad avversare le emergenze, che vanno dallo smaltimento dei rifiuti alla lotta alla camorra.
Livio Trapanese
Fonte: Il Portico
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