Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava, ha incontrato la scorsa settimana i degenti del "Santa Maria dell'Olmo" in occasione della 12esima "Giornata mondiale del malato". Dopo la celebrazione della messa, durante la quale ha offerto al Signore le sofferenze di tutti i degenti e dei familiari ed ha pregato perché la speranza sorrida, ha percorso le varie corsie. Si è soffermato accanto ad ogni letto, ha parlato, ha chiesto e benedetto. «È stato - ha affermato uno dei familiari - un momento particolarmente toccante. E' stato un gesto, quello del nostro Arcivescovo, davvero significativo». Il sorriso di Mons. Soricelli ha conquistato e conquista. «È il sorriso - ha aggiunto un medico - dell'uomo giusto ed in pace con Dio e con i fratelli». Nel corso dell'omelia, l'Arcivescovo, partendo dallo slogan "guarire con la solidarietà", ha affermato come non solo le medicine e le strutture idonee sono necessarie per guarire, ma è importante l'amore, la solidarietà. Una solidarietà mai tanto avvertita ai giorni nostri. «Non basta parlarne, bisogna praticarla come ci insegna Gesù nella parabola del buon samaritano o come afferma il Papa. La solidarietà ha la sua sorgente in Dio ed è la ferma e perseverante determinazione di impegnarsi per il bene comune». Mons. Soricelli ha affidato tutti i malati, perché possano guarire nell'amore, al cuore della Madonna: «È il vero modello della solidarietà». La "Giornata del malato" ha vissuto un altro momento particolarmente edificante nella Piccola Lourdes, all'Annunziata, per opera dell'Unitalsi, con la partecipazione degli ammalati e delle associazioni dell'Arcidiocesi. «Se il dolore viene guardato con l'occhio della fede ed alla luce del crocifisso, si scopre che esso è un mezzo per il ravvedimento ed il perfezionamento degli uomini», ha affermato il vicario, don Carlo Papa.