Tu sei qui: CronacaL'incubo abbattimenti tra ordinanze e riperimetrazione
Inserito da La Redazione (admin), lunedì 28 febbraio 2011 00:00:00
Ritorna l’incubo abbattimenti in città. Dopo l’esclusione dalla legge “Milleproroghe” (approvata definitivamente dal Senato e pubblicata sul supplemento ordinario n. 53 della Gazzetta Ufficiale n. 47 il 26 febbraio 2011) della sospensione fino al 31 dicembre 2011 delle demolizioni di immobili abusivi in Campania, cresce anche a Cava de' Tirreni il timore “demolizione” tra le famiglie interessate dalla vicenda.
Ricordiamo che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva bloccato la conversione in legge del decreto Milleproroghe per incostituzionalità, anche dopo la presentazione di un maxi-emendamento del Governo sul punto degli abbattimenti, richiedendone pertanto la riproposizione al Senato. Da qui poi la definitiva eliminazione.
La situazione a Cava ora è resa ancor più drammatica dall’arrivo al Comune, direttamente dalla Procura, di nuove ordinanze di abbattimento, prontamente seguite da sopralluoghi realizzati nei giorni scorsi dalle Forze dell’ordine su alcune costruzioni edificate in aree vincolate. Una procedura questa, come spiegato dal consigliere delegato alla Casa, Matteo Monetta, propedeutica al successivo arrivo in città dei consulenti tecnici d’ufficio.
Inviati dalla Procura, i consulenti (Ctu) avranno il compito di “convalidare” o meno l’abuso certificato dalle Forze dell’ordine. Al momento 13 sono gli ordini di abbattimento confermati: si tratta, in tutti i casi, di immobili edificati in zona rossa, non acquisiti a patrimonio comunale e presenti ancora allo stato grezzo.
Una riperimetrazione territoriale che permetta di evitare almeno l’abbattimento delle case edificate in aree sottoposte a vincolo paesaggistico è, invece, l’idea promossa dal sindaco Galdi per arginare la problematica. Il primo cittadino ha posto, infatti, la questione abbattimenti tra i punti principali della programmazione amministrativa dell’anno corrente ed ora è alla ricerca di una rapida soluzione, visti anche i numerosi casi di abusivismo presenti nella valle metelliana.
Fonte: Il Portico
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