Tu sei qui: CronacaLa scuola negata, studenti del Marini-Gioia scendono in piazza: «Il Seminario è nostro!» [FOTO-VIDEO]
Inserito da (redazionelda), mercoledì 7 febbraio 2018 10:51:43
Una scuola dignitosa. È ciò che chiedono gli studenti dell'Istituto di istruzione superiore "Marini-Gioia" di Amalfi che stamani hanno manifestato con cori e striscioni per le vie del centro storico. Il corteo, a cui hanno partecipato circa 200 i ragazzi (degli 800 di tutto l'Istituto) è partito da Via Grade Lunghe per concludersi in piazza del Duomo. Alcuni altri studenti, una cinquantina, non hanno voluto rinunciare alle lezioni dopo l'avviso di ieri emanato dalla dirigente scolastica (clicca qui).
Malgrado le avverse condizioni meteo i ragazzi, provenienti da tutti i comuni della Costiera, non hanno rinunciato a far sentire forte il loro grido di sdegno dopo la notizia dell'inizio dei lavori di conversione in struttura ricettiva del l'ex Seminario che avrebbe dovuto ospitare proprio la loro scuola. Una sede prestigiosa e soprattutto dignitosa che avrebbe accorpato l'intero istituto scorporato con la sede distaccata di Minori.
«Il Seminario è nostro!», «Dateci ciò che ci spetta», «+ istruzione - lucro», «Una sede dignitosa per il turistico», queste le scritte formulare dai ragazzi riportate su striscioni e cartelli nel corso del corteo
«Siamo stanchi perché sono anni che attendiamo ciò che ci era stato promesso - avevano fatto sapere ieri i rappresentanti d'Istituto Giuseppe Amendola, Vincenzo Cavaliere e Gianluca Gagliano - il "Sacro Seminario", ristrutturato grazie ad un contratto istituito dalla Provincia e con il totale supporto finanziario della Curia. Lo scopo di questo contratto era riutilizzare l'edificio come nuova struttura ospitante gli indirizzi di studio del "Marini-Gioia", i cui studenti necessitano di maggior spazio, poiché molte aule, finalizzate ad attività motorie e di laboratorio, sono state sottratte per accogliere gli alunni della sede associata di Atrani sfrattata».
Il motivo della manifestazione è la trasformazione in struttura ricettiva a discapito dell'istruzione pubblica. «Una scelta da cui traspare un chiaro messaggio: gli studenti e la cultura in Italia non hanno valore - spiegano i rappresentanti - Le istituzioni dimenticano che prima di essere studenti essi sono cittadini che rappresentano il futuro e la crescita della nazione, che non può esistere senza un'adeguata preparazione. E' inconcepibile che in un paese considerato patria della cultura gli interessi economici prevalgano sulle esigenze didattiche degli studenti».
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Fonte: Il Vescovado
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