Tu sei qui: CronacaLeader e roccia della difesa
Inserito da (admin), martedì 18 aprile 2006 00:00:00
Se n'è andato proprio nel giorno in cui aveva assaporato la gioia della promozione. Mari era nato a Castellammare di Stabia il 7 luglio 1978. Il papà Giuseppe, ufficiale dell'Arma, per lavoro mise radici a Roccapiemonte, dove Catello ha vissuto insieme alla famiglia tutta la sua adolescenza. A Rocca la scuola, la squadretta locale, le prime infatuazioni, il grande amore. Nel cuore della notte la famiglia è stata chiamata dopo la tragedia.
Catello ha sempre amato il calcio. Sostenuto ed invogliato dal padre Giuseppe, fa i suoi passi in un mondo sempre più complicato. Nonostante le sue doti tecniche ed umane innate. Carattere allegro, spensierato, un po' troppo gli rimproverano i suoi allenatori. Ma lui crede alle sue capacità e così, anche se un po' in ritardo sulla tradizionale tabella di marcia, approda nel Campionato Nazional Dilettanti, l'attuale serie D, nel 2002/2003. A Caserta, tra le fila dei falchetti, si fa subito apprezzare. Lui vuole imporsi, anche perché ha già 24 anni ed in un calcio che cambia si diventa molto presto vecchi. Lo prende sotto la sua ala protettiva Sasà Campilongo. Catello rimane ancora un anno a Caserta. In 31 presenze si toglie lo sfizio, lui da difensore, di trovare ben 4 volte la via del gol.
Intanto, dopo l'esperienza di Ariano Irpino, Campilongo arriva alla Cavese. E qui pretende dalla dirigenza aquilotta l'ingaggio di Mari. A cui, nonostante l'inesperienza per un campionato professionistico, il primo della sua carriera, affida la maglia di centrale titolare al fianco di Cipriani. 32 presenze e 4 gol lo portano ad essere sempre tra i migliori della squadra che sfiora la promozione in C1. Da vero leader trascinatore, Mari ha preso per mano la difesa aquilotta anche quest'anno. La difesa mena battuta di tutto il calcio, professionistico e non. Ed ha trovato anche tempo e modo, nelle 28 volte che ha avuto la possibilità di giocare, di trovare 3 eurogol per incorniciare la grande annata, sua e della squadra.
Fonte: Il Portico
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