Disavventura sanitaria per un professionista cavese, C.S., di 47 anni, che alla fine del mese di luglio, mentre era nel suo studio, ha accusato dei capogiri e si è recato al Pronto Soccorso dell'ospedale "Santa Maria dell'Olmo" di Cava de'Tirreni. Le analisi del sangue effettuate al Pronto Soccorso del nosocomio segnano un valore anomalo dei globuli bianchi: circa 19mila. «Il medico di turno, preoccupato, mi dice senza tanti giri di parole - racconta C.S. - che potrebbe essere un principio di leucemia. E visto che già c'ero, tanto valeva approfittarne per fare anche una lastra».

Con l'angoscia che l'attanagliava, lo sfortunato utente si è quindi recato al piano delle indagini radiografiche. Dopo oltre due ore di attesa, l'ennesima doccia fredda. «E' arrivata un'infermiera - continua C.S. - che con fare dispiaciuto ha piegato il risultato della radiografia e mi ha detto che era inutile vederla, perchè avevo un tumore ai polmoni. Alla mia richiesta di incontrare qualcuno, il radiografo o un medico, mi ha placidamente liquidato dicendo che non ce n'era bisogno, tanto la diagnosi era chiara».

Comprensibile lo stato d'animo del malcapitato, che non si è perso d'animo. Ha ripetuto tutte le analisi. La sospetta leucemia si è così volatilizzata, come pure il tumore ai polmoni. «E' un'esperienza che non auguro a nessuno - conclude C.S. - sono state le ore più brutte della mia vita. Per fortuna sono stati solo errori, sicuramente in buonafede, dei medici. Ma quello che più mi ha sconvolto è stata l'eccessiva disinvoltura con cui sono state espresse valutazioni e giudizi senza uno straccio di verifica e controprova».