Tu sei qui: CronacaLettera dell'Arcivescovo alle famiglie
Inserito da (admin), martedì 10 novembre 2015 00:00:00
Cara famiglia, ancora una volta, accogliendo questa lettera dal messaggero parrocchiale, fai spazio, nel calore del tuo perimetro domestico, al mio desiderio di visitarti e di rivolgerti parole accorate di sollecitudine e di premura che incoraggiano il tuo vivere quotidiano, in ciascuno dei tuoi componenti. È il mio cuore di pastore di questo territorio diocesano che mi spinge, con delicatezza e discrezione, a portarmi periodicamente presso di te per tentare di percepire, nell’affetto della mia paternità spirituale, le tue attese, i tuoi desideri, i tuoi disagi, le tue preoccupazioni, le tue conquiste, le tue fatiche.
Ti assicuro che, con la preghiera al Padre dell’intera famiglia umana, non smetto mai di chiedere anche per te quella grinta necessaria ogni giorno per vivere nell’abbondanza di salute e di pace, operando il bene. Il vivere insieme, sotto lo stesso tetto, porta i tuoi membri ad essere compartecipi, fisicamente e spiritualmente, dei vari eventi vissuti da ognuno: la gioia di uno diventa la gioia di tutti e la sofferenza di uno ne diventa ugualmente quella di tutti. Ognuno, in questa connaturale comunione interna, diventa così corresponsabile del bene e della crescita di tutti gli altri: sarà un incoraggiamento in un momento di prova, sarà un ammonimento quando l’altro sta sbagliando...
Al riguardo, mi piace ricordarti che la Chiesa Cattolica, tra le opere di misericordia spirituale, annovera quelle di “insegnare agli ignoranti e consigliare i dubbiosi”: la famiglia è il primo ateneo ove si impara questo e, poi, a praticarlo dapprima, nel concreto, con i propri cari. “Insegnare agli ignoranti” non significa manifestare la superiorità delle proprie conoscenze, ma aiutare l’altro a vedere e a scoprire con la propria intelligenza ciò che fino a questo momento non ha ancora compreso. Dire qualcosa di importante a chi la ignora è segno di nobiltà d’animo, di bontà, nel volere che l’altro maturi e stia bene. Ogni tuo membro non disprezzi il proprio parente se ignora qualcosa di giusto, ma si impegni con lealtà e pazienza ad insegnarlo.
“Consigliare i dubbiosi”. Il dubbio non deve mai scandalizzare quando sopraggiunge nello scorrere dei giorni: esso fa parte del vivere umano, fatto anche di pensiero, di riflessione. L’importante è avere qualcuno vicino quando i dubbi assalgono, a partire dai propri familiari, che ti sanno consigliare, che ti sanno mostrare con equilibrio la via d’uscita e, quindi, ridonarti la serenità. Quante scelte sbagliate si potrebbero evitare se accanto al tuo momento di dubbio, di indecisione c’è uno dei tuoi familiari che ti sa indirizzare al bene, dissipando ogni momento oscuro. Sei famiglia... non dimenticarlo e, per questo, il primo irrinunciabile luogo dove si insegna il bene e si consiglia, come non altrove, chi è assalito dal dubbio. Insomma... sei luogo di vicinanza e di amore! Ti benedico.
+ Orazio, arcivescovo
Fonte: Il Portico
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