Tu sei qui: CronacaLimone Costa d'Amalfi "svalutato" per i contadini. Ma in Svizzera è venduto a peso d'oro [FOTO]
Inserito da (redazionelda), martedì 10 settembre 2019 13:23:15
È definito "oro giallo", prodotto principe di uno dei territori più conosciuti e visitati del mondo. Ma per il limone della Costa d'Amalfi IGP (indicazione geografica protetta) la stagione di raccolta che va verso la conclusione (il termine è il 31 ottobre) è da dimenticare. Il suo prezzo, al produttore, è stato fissato tra gli 80 e i 90 centesimi di euro al chilo, tanto che sono stati numerosissimi gli agricoltori che non hanno nemmeno organizzato la raccolta (per niente vantaggiosa rispetto allo spreco di energie), lasciando marcire i frutti. A questo si aggiunge la non eccelsa qualità del prodotto che ha risentito delle variazioni climatiche degli ultimi tempi: vento forte nel mesi di febbraio e marzo, pioggia eccessiva nel mese di maggio e calore improvviso a giugno, a cui si aggiunge la criticità di sempre ovvero quella che vede in sofferenza i limoneti ubicati vicino al mare il cui prodotto va raccolto entro maggio-giugno e non oltre, perché il calore produce la maturazione improvvisa e totale del prodotto che poi deve essere subito raccolto. Di conseguenza minore è stata le produzione (quest'anno la campagna di raccolta si è persino aperta con un mese di ritardo), con i prodotti concorrenti, di Spagna e Argentina su tutti - ma anche di Marocco e Tunisia - alla conquista dei mercati internazionali. Ma si sa, lo sfusato amalfitano, il limone IGP Costa d'Amalfi, è riconosciuto come prodotto di qualità ed è sempre richiesto. Tanto che qualcuno ha approfittato del momento, facendo vero e proprio sciacallaggio.
Un nostro lettore ci segnala che pochi giorni fa, in un mercato ortofrutticolo di San Gallo, nella Svizzera tedesca, frutti della Costiera venivano venduti a peso d'oro, al prezzo di 15 franchi al chilo, circa 13 euro! Ma come si evince dalla foto, la cassetta in legno col marchio del Consorzio di Tutela del limone IGP Costa d'Amalfi, conteneva poco più di due sfusati. La restante parte è di altra provenienza, presumibilmente spagnola.
Infatti non è difficile, per chiunque, fare un raffronto osservando forma, buccia e colore.
Un insulto ai tanti contadini della Costiera Amalfitana, agricoltori eroi, che sempre con maggiori difficoltà si adoperano per salvare i tipici terrazzamenti credendo alla salvaguardia delle nostre tipicità.
All'estero il fenomeno della contraffazione dei prodotti di qualità Made in Italy è degenerante: è sempre attiva la rete di cooperazione internazionale dell'Interpol per contrastare la contraffazione dei vini a denominazione «Barolo, Chianti, Valpolicella, Montepulciano e Nero d'Avola» prodotti in Gran Bretagna in «wine-kit», preparati solubili in acqua che il consumatore straniero è indotto a considerare come vino nazionale di qualità.
La stessa iniziativa è stata presa anche per contrastare la produzione in Germania del falso «Aceto Balsamico di Modena IGP».
Il presidente del Consorzio di Tutela Limone Costa d'Amalfi IGP, Angelo Amato, spiega: «Restiamo attenti al fenomeno della contraffazione e della concorrenza sleale interfacciandoci con i Carabinieri del NOE e la Guardia di Finanza per combattere il falso prodotto IGP e DOP, senza tralasciare l'interlocuzione con il Ministero per arginare il fenomeno dell'Italian sounding rispetto all'originale italiano. Tutti insieme tenteremo di vigilare e controllare il prodotto limone il più possibile per tentare di arginare lo stato di agitazione che si percepisce tra i nostri produttori».
Amato è sicuro che il nuovo ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova potrà offrire un contributo concreto. «La sua esperienza nel settore potrà dare davvero le risposte che il mondo dell'agricoltura attende da anni. L'auspicio è di averla presto in Costiera per mostrarle la fatica e l'impegno di tutti noi per offrire un prodotto di qualità vanto per l'Italia».
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Fonte: Il Vescovado
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