Ritenevamo che il lordume a Cava de’ Tirreni, ad evento concluso - ci riferiamo a quello della seconda decade di agosto 2014 - fosse il solo che abbiamo rilevato su corso Giuseppe Mazzini, nell’area ZTL posta di fronte alla Scuola dell’Infanzia e Primaria “Don Bosco”, ma ci siamo sbagliati!

Ieri mattina, lunedì 15 settembre, alle ore 8.30, dopo la rimozione delle tanto chiacchierate “bancarelle” (che ancora una buona parte dei cavesi, ahinoi, vuole in bella mostra anche lungo corso Umberto I, quello che la società civile cavese ancora definisce il salotto buono della “Città dei portici” e che vorrebbe preservata), ci siamo dovuti rendere conto, nostro malgrado, con la testimonianza del cavese Maitre Luciano Apicella ed altri concittadini, che all’altezza del civico 304, ovvero all’incrocio di corso Umberto I con via Umberto Mandoli, vi è una chiazza di grasso lunga 7 metri e larga quasi 2.

Quale fosse il gazebo e cosa abbia posto in vendita in questi giorni noi non lo sappiamo, ma la Polizia Annonaria del Corpo dei Caschi Bianchi di via Ido Longo lo deve sapere e siamo certi che il Comandante-Dirigente Antonino Attanasio darà precise disposizioni perché venga individuato il “sudicione di turno”, perché sia sanzionato come si deve; oltre a pretendere che pulisca com’è giusto.

All’Amministrazione comunale diamo un suggerimento che abbiamo tratto da un gazebo posto proprio di fronte alla Banca della Campania e cioè quello di far posizionare sotto e davanti i gazebo uno spesso foglio di plastica dura: è questo l’accorgimento da adottare per non insudiciare spazi pubblici! Intanto, si provveda alla pulizia: questo vogliono i cittadini che hanno a cuore la “loro” amata Cava de’ Tirreni.

Livio Trapanese