Singolare protesta degli abitanti di Santa Lucia per la mancata accensione delle luminarie apposte all'ingresso della frazione e nella piazza centrale Felice Baldi. Viste le continue, ma inutili richieste agli organi competenti di attivarle, i cittadini hanno inoltrato al commissario straordinario ed al dirigente preposto una lettera di diffida di pagamento del servizio. «In occasione delle festività natalizie, all'ingresso della frazione e nella piazza centrale sono state fissate due luminarie a forma di stella. Purtroppo, sono rimaste spente per tutto il periodo ed a nulla sono valse le nostre proteste. È stata una vera e propria presa in giro», afferma Francesco Ruinetti, già assessore del Comune con la Giunta Abbro, che si è fatto interprete delle lamentele della frazione. «Santa Lucia - continua - è la più popolosa frazione della Vallata metelliana, famosa per la lavorazione dello spago e dei cordami e per la coltivazione del tabacco, già resasi protagonista negli anni '70 di una protesta di separazione dal Comune di Cava. In tutti questi anni abbiamo pagato un duro prezzo, sia con l'insediamento dei prefabbricati che con un progressivo abbandono, benché sia stata rappresentata a Palazzo di Città nel corso degli anni da numerosi consiglieri ed assessori comunali. La farsa della posa delle luminarie mai accese è l'ultimo atto del degrado e dei disservizi che siamo costretti a subire». Di qui la protesta e la lettera al commissario straordinario di diffida di pagamento di un servizio che non è stato reso. «Stiamo valutando anche l'opportunità di inoltrare un esposto documentato alla Corte dei Conti per verificare se esistono presupposti di reato per sperpero di denaro pubblico», conclude Franco Ruinetti.