Tu sei qui: CronacaMaiori, la biblioteca comunale abbandonata. La denuncia di Fiorillo [FOTO]
Inserito da (redazionelda), domenica 18 novembre 2018 19:14:33
Versa in uno stato di totale abbandono la biblioteca comunale di Maiori. Inaugurata il 19 dicembre del 2010, la nacque grazie all'impegno di diversi uomini e donne sensibili alla cultura come il decano dei giornalisti Sigismondo Nastri che, oltre a donare propri volumi a cui si aggiunse il fondo librario del professor Carmine Conforti, aveva fatto da tramite con la sorella dell'onorevole Francesco Amodio (Maiori, 4 ottobre 1914 - Amalfi, 20 agosto 1992), parlamentare per quattro legislature, dal 1958 al 1976, per l'acquisizione del patrimonio librario di famiglia comprensivo delle scaffalature.
Negli anni la biblioteca si è arricchita di migliaia di volumi tra cui un raro testo originale di Filippo Cerasuoli del 1865 "Scrutazioni storiche, archeologiche, topografiche con annotazione e documenti della Città di Maiori", di cui buona parte sono stati catalogati e inseriti nella rete telematica nazionale. A denunciarne la condizione attuale, attraverso foto postate su facebook, il consigliere comunale di minoranza Valentino Fiorillo. «Oggi, quello che dovrebbe essere un centro culturale per eccellenza, è stato trasformato in un disordinato deposito - dicea mezzo social-. Oggi quella biblioteca è ridotta a deposito di ogni cosa, con libri affastellati anche sull'antico mobile dell'anagrafe che facemmo restaurare per salvarlo dalle tarme. Senza un briciolo di riguardo è stata oscurata anche la foto dell'onorevole Amodio. Nessuna attività, nessuna iniziativa. Praticamente sfrattata l'associazione culturale che la custodiva e gli dava vita organizzando manifestazioni, conferenze e giornate di studio».
Ed è proprio l'Associazione "La Feluca" che in precedenza gestiva la biblioteca, a riprendere il post di Fiorillo aggiungendo: «Rammaricati per questo "stato di fatto" posso solo esprimere la nostra immensa amarezza. Più volte ci siamo appellati alla sensibilità "culturale" di alcuni membri dell'Amministrazione. Purtroppo nulla ancora é accaduto. Però, una domanda sorge spontanea: chi ha potuto consentire il "bivacco" in un luogo pubblico di notevole prestigio? Qualsiasi contrasto politico o peggio ancora "passionalità ingiustificata" da parte di uomini non lungimiranti, ora fuori della maggioranza, non poteva consentire tale scempio! Vogliate prendere atto e provvedere, noi della Feluca siamo disponibili, come più volte dichiarato».
Fonte: Il Vescovado
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