Non vedrà mai la luce la nuova antenna di telefonia mobile sulla cima del promontorio che sovrasta il mare e il cimitero comunale di Maiori. Lo ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sezione distaccata di Salerno, che ha respinto il ricorso presentato da Cellnex Italia, società operante nel settore delle infrastrutture per telecomunicazioni, assistita in giudizio da Wind Tre.

La decisione, presa dai giudici presieduti dal magistrato Salvatore Mezzacapo, conferma la validità di un precedente parere negativo espresso dalla Soprintendenza e annulla il silenzio-assenso che Cellnex riteneva si fosse formato a seguito della mancata risposta formale dell'ente. L'azienda mirava a installare un impianto di telefonia mobile a ridosso del cimitero, ritenendo che l'area fosse idonea e che la precedente bocciatura fosse ormai superata.

Secondo quanto riportato da La Città di Salerno, la Prima Sezione del Tar - relatrice la magistrata Anna Saporito - ha però confermato la validità dei vincoli esistenti, dichiarando il sito come "complesso cimiteriale vincolato ope legis". Una qualifica che rende l'area incompatibile con nuovi interventi, a causa della sua delicata collocazione paesaggistica.

Il Tar ha inoltre giudicato insufficienti le misure di mitigazione proposte, ritenendo che l'installazione di due nuove antenne, sommate a quelle già presenti, avrebbe comportato un impatto visivo e ambientale eccessivo, tale da compromettere in modo significativo l'integrità del paesaggio.

In conclusione, per i giudici amministrativi, non solo la Soprintendenza non era tenuta a riesaminare il caso, ma la stessa aveva correttamente esercitato il proprio ruolo di tutela paesaggistica.

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