Tu sei qui: CronacaMaiori, trasferisce i suoi beni alle figlie per sfuggire al Fisco. Sequestro da 1 milione di euro
Inserito da (redazionelda), martedì 24 novembre 2020 15:09:52
Ha evaso le tasse e "nascosto" i soldi sui conti correnti delle figlie. È accaduto in Costiera Amalfitana dove un noto professionista di Maiori è finito sotto indagine della Procura di Salerno per evasione fiscale. Oltre a subire la procedura per il sequestro preventivo dei beni per l'equivalente di 1 milione di euro. A darne notizia è il quotidiano La Città di Salerno oggi in edicola.
L'uomo, non nuovo a guai di natura fiscale, si è prima rivolto ai giudici del tribunale del Riesame e dopo alla Cassazione per chiedere l'annullamento del sequestro.
I giudici capitolini della Terza sezione penale, pronunciandosi sul ricorso proposto dall'uomo e dalle figlie coindagate, lo hanno dichiarato inammissibile sulla richiesta di dissequestro.
Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, che hanno ottenuto il sequestro dal gip, il professionista dopo il primo accertamento dell'Agenzia delle Entrate nel 2008 per debiti fiscali, per oltre 7 milioni, ricevuta la notifica delle prime cartelle esattoriali, si sarebbe spogliato dei propri averi in favore figlie, trasferendo loro il denaro non versato che avrebbero usato per l'acquisto di immobili.
In particolare, si fa riferimento ad un immobile formalmente acquistato da una delle figlie nel 2013, quando era ancora adolescente.
Secondo la Corte di Cassazione è di chiara evidenzia il fatto che l'acquisto sia stato effettuato dal padre professionista per sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi e sul valore aggiunto avrebbe comprato atti fraudolenti, acquistando una serie di beni intestandoli alle figlie oltre a versare denaro su conti, dei quali è risultato delegato ad operare. Il noto professionista e le due giovani donne sono indagati per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
L'uomo si è opposto al sequestro fino al giudizio della Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibili i ricorsi e condannato i ricorrenti pagamento delle spese processuali.
Fonte: La Città
Fonte: Il Vescovado
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