Tu sei qui: CronacaMinori, botta e risposta Bonito-Mormile continua su presunto rinvio a giudizio
Inserito da (redazionelda), domenica 31 gennaio 2016 17:06:23
Quando c'è di mezzo la politica a Minori ecco infiammare la polemica, talvolta aspra e senza sconti. Dopo la replica dell'assessore Sergio Bonito all'invito non proprio cordiale di Fulvio Mormile a rassegnare le dimissioni in seguito alla vicenda parcheggi, lo stesso Mormile, ieri, in una nota a questo giornale, chiedeva come l'assessore Bonito fosse a conoscenza di un suo rinvio a giudizio per oltraggio a pubblico ufficiale.
«Al momento nè io, nè il mio legale siamo a conoscenza di una siffatta vicenda - aveva scritto Mormile - Nel particolare, il signore che risulta anche essere assessore esterno al comune di Minori, (quindi con accesso limitato agli atti), non può, nel suo ruolo di amministratore, avere questo tipo di notizie. Se invece le avesse avute grazie al suo lavoro, ritengo che quanto meno sia inopportuno divulgarne il contenuto. Per cui la invito a verificare la veridicità dei fatti».
E' di stamani la pronta risposta dell'assessore Bonito con nota al Direttore del Vescovado: «Carissimo Direttore, riscontro per amore di verità.Ho riportato nella mia replica, peraltro senza indicare in modo preciso la persona a cui era riferito (Excusatio non petita, accusatio manifesta), la circostanza che vi fosse un procedimento penale in corso per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, tale affermazione è stata un'inevitabile deduzione conseguente alle dichiarazione rese a mezzo stampa dai consiglieri di minoranza, ed in particolare, in questo articolo (http://www.ilvescovado.it/it/sezioni-25/cronaca-1/parcheggi-tar-napoli-conferma-interdittiva-a-ditt-35082) sono riportate le seguenti dichiarazioni: "«questa bruttissima vicenda, che ci ha visti addirittura sedere sul banco degli imputati, prima per mano dell' impresa e poi per la denuncia di un vigile urbano..."
La deduzione per me è stata semplice: l'episodio a cui mi riferisco, ed a cui si riferisce anche il consigliere Mormile, è stato di pubblico dominio poiché avvenuto in luogo pubblico e davanti a più persone, episodio che molto ha fatto discutere in paese, pertanto quando il Mormile ha dichiarato di essere seduto sul banco degli imputati, altro non poteva voler dire che è stato rinviato a giudizio, ed io, essendo un operatore del diritto, non potevo interpretare diversamente le dichiarazioni del signor Mormile.
La precisazione formale del consigliere Mormile, seppure apprezzabile perché mi consente di chiarire il senso delle sue parole, mi lascia comunque interdetto per i toni assunti perché in contrasto con la vittimistica dichiarazione da cui è derivata la mia inevitabile precisazione».
Fonte: Il Vescovado
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