Tu sei qui: CronacaMonte Castello, si prega per il lavoro
Inserito da (admin), venerdì 3 giugno 2005 00:00:00
È la Festa. Lo hanno annunciato dalle prime ore di ieri i colpi di pistone echeggianti per la Vallata. È stato un susseguirsi prolungatosi per l'intera giornata fino all'ora della processione e della benedizione. Stasera la suggestiva processione degli appestati e la rappresentazione della peste, alle 20.30 in Piazza Duomo, a cura di Annamaria Morgera. Dal primo mattino di ieri la collina di Castello si è popolata. Gli 8 Gruppi Trombonieri, rappresentanti dei 4 Distretti in cui era divisa la città - Corpo di Cava, Mitiliano, Pasculano, Sant'Adiutore - si sono sistemati lungo le pendici. E lì, dopo la Santa Messa, hanno incontrato l'Arcivescovo Orazio Soricelli, il sindaco Alfredo Messina ed i rappresentanti dell'Ente Montecastello. Si è sparato e mangiato fino al tramonto. I più giovani sono stati iniziati allo sparo, con l'allegria che si leggeva sui loro volti. Avvertivano l'importanza: il pistone, o archibugio, è l'arma tradizionale che gelosamente viene conservata nelle proprie case e trasmessa di padre in figlio. Tantissima gente è accorsa, si è mescolata tra i Gruppi ed ha assaporato i profumi di una Festa che è per tutti consolatrice. «È un appuntamento cui non manco mai. E' ritrovare parte della mia giovinezza», ha dichiarato Giuliano Di Donato. «Sono ore indimenticabili, in quella cappellina dove per secoli i nostri avi hanno pregato, incontrare lungo le pendici tantissima gente, salutarsi con sincerità, sparare insieme, assaporare fette di milza e di salame e sorseggiare in quelle ore calde del buon vino fresco», ha aggiunto Alfonso Gigantino, circondato dai figli e dai nipoti. «È una festa del popolo, grande come la loro fede. È un atto di amore a Gesù Eucarestia, che rinnovano annualmente da quel lontano 1656», ha commentato l'Arcivescovo Soricelli, sempre presente agli appuntamenti della città. La giornata è iniziata con la Santa Messa. Sono state ricordate le figure dei priori e dei maestri di Festa susseguitisi nel corso dei secoli: don Alferio, Priscone, don Alfonso della Porta, Alfonso Gigantino, Vincenzo Accarino, Luca Barba e tanti altri per i quali la Festa era un impegno religioso e civile. Nella serata la benedizione dall'alto del Castello, dopo la processione dall'Annunziata ed il canto del Te Deum. Tutta la città ha pregato per restituire alla città lavoro, occupazione, attenzione per i giovani. «La droga, la mancanza di lavoro, i guasti del territorio, la disgregazione delle famiglie, sono la nuove peste che dobbiamo scongiurare»: così don Rosario Sessa. Stasera in programma la processione degli appestati e la rappresentazione della peste. Proprio per ringraziamento della liberazione dal terribile morbo nacque la Festa di Montecastello.
Fonte: Il Portico
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