Sembra sparita nel nulla la parte di intestino perforato che sarebbe servita agli inquirenti come prova per il decesso di Palma Casanova di Atrani,avvenuto il 22 aprile scorso dopo tre giorni dall' intervento per l'asportazione di cisti ovariche. Sul caso indagano i Carabinieri del Nas di Salerno agli ordini del capitano Gianfranco Di Sario, coordinati dal sostituto procuratore Elena Guarino che nel reparto di Rianimazione dell'Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno non hanno rinvenuto il tessuto asportato al termine del disperato intervento della tarda serata di venerdì che non riuscì a salvare la donna.

Quella parte d'intestino doveva essere sottoposta ad analisi e, quindi, conservata in un contenitore sanitario in frigorifero in attesa di essere portato in laboratorio. Ma quando lunedì mattina la Procura di Salerno ha richiesto quel reperto per consegnarlo ai propri periti, non è stato trovato.

Sono in tutto tredici, tra medici e personale paramedico, ad essere finiti sotto la lente d'ingrandimento della procura: sette del presidio ospedaliero della Costa d'Amalfi e sei dei Ruggi che da martedì 19 aprile a venerdì 22 hanno avuto contatti con la donna.

Il commissario dell'Azienda Ospedaliera Universitaria, Nicola Cantone ha aperto una commissione d'inchiesta per appurare eventuali responsabilità sull'ammanco.

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