È stata la rottura delle ossa del collo ad uccidere Alfonso Siani, lo studente di 16 anni morto domenica notte dopo aver perso il controllo del suo motorino Piaggio. Pare che viaggiasse a velocità sostenuta e fosse presente del brecciolino sull'asfalto. Sarebbe questo il risultato dell'esame esterno, eseguito dal medico legale. L'esito della perizia, trasmessa al magistrato di turno, ha dato il via alla liberazione della salma ed escluso il ricorso all'autopsia. Il giorno dopo la tragedia di San Martino, a tener banco non c'è solo il dolore, ma anche la rabbia e le polemiche per la cattiva manutenzione di via Angeloni, la strada che collega la frazione alla Statale.

L'avv. Giovanni Del Vecchio, nominato legale della famiglia del giovane insieme all'avv. Maurizio Mastrogiovanni, ha annunciato di voler acquisire tutti i verbali degli accertamenti eseguiti per ricostruire l'esatta dinamica. «Se ci sono delle responsabilità - spiega Del Vecchio - devono essere rintracciate e perseguite. Vista la concitazione di questi momenti, non abbiamo ancora avuto modo di vedere i verbali. Ciò che sembrerebbe certo è la presenza di brecciolino sull'asfalto, un elemento che indicherebbe una cattiva manutenzione della strada, che ricordiamo è una strada provinciale. Nel caso in cui questo elemento fosse confermato, avvieremo un'azione legale contro l'ente provinciale». La famiglia Siani non crede che il loro "piccolo" sia morto a causa dell'alta velocità: «Un ragazzino di 16 anni non può morire così alla guida di un motorino. Non può schiantarsi da solo ed uccidersi». Lo zio materno di Alfonso, il costruttore Adolfo Falcone, ha incaricato i due legali per cercare delle risposte.

Intanto, l'inchiesta sulla morte di Alfonso, condotta dal Comando di Polizia Municipale, è alle prime battute. Il quadro generale sembra, però, ben delineato. Alle 23.30 il sedicenne è alla guida del suo scooter e sta percorrendo, in direzione di Nocera, via Angeloni, la strada che collega la frazione di San Martino alla Statale. Stando a quanto riferito da alcuni testimoni, non è solo. Con lui ci sono altri 4, forse 5 motorini. Giunto alla prima curva dopo l'incrocio con San Martino, Alfonso perde il controllo del mezzo, che ferma la sua corsa a 40 metri di distanza. Il ragazzo sbalza dalla sella e finisce contro un cancello, battendo violentemente la testa. Il casco, tra l'altro non omologato, non riesce a salvarlo. Alfonso muore sul colpo.

C'è un giallo in questa tragedia. Via Angeloni è una strada provinciale. I rilievi, ordinati dal magistrato, avrebbero confermato la presenza di brecciolino sull'asfalto. Le foto scattate dalle pattuglie dei Vigili lo confermerebbero. Secondo le prime testimonianze, dopo gli accertamenti una squadra di tecnici provinciali sarebbe giunta sul luogo dell'incidente per una veloce opera di manutenzione.