Tu sei qui: CronacaMovida rumorosa, riesplode la polemica
Inserito da (admin), martedì 20 gennaio 2004 00:00:00
Sembrava che la convenzione per il monitoraggio dell'inquinamento acustico nella Valle metelliana, causato dalle apparecchiature di emissione sonora dei locali pubblici, fosse cosa fatta. Ad oltre un mese, invece, dall'accordo verbale fra l'Ente comunale ed il responsabile dell'associazione dei cittadini "Ordine e quiete", Giuseppe Salsano, tutto è ancora in alto mare. Ed è polemica su un formulato che, nel Comune capoluogo, sta permettendo all'Agenzia regionale di prevenzione e controllo una proficua lotta all'inquinamento acustico. Il dispositivo, che dovrebbe essere gestito dall'Arpac, prevede dei controlli a campione nei giorni di massima esposizione ed in punti stabiliti, per mantenere nella norma le emissioni sonore dei locali pubblici e, nel caso di superamento del livello di tollerabilità, intervenire con i provvedimenti previsti dalla legge. Lo scorso 5 dicembre, nell'incontro fra il sindaco Alfredo Messina e Giuseppe Salsano, cui parteciparono l'allora vice comandante facente funzioni dei Vigili, Giuseppe Formisano, l'assessore al Commercio, Fabio Siani, l'ingegnere comunale e dirigente del Settore Urbanistico, Antonino Attanasio, ed il consigliere comunale delegato alla movida, Antonio Fariello, fu stabilito che a predisporre ed effettuare i controlli fosse l'Arpac, dopo la stipula di una convenzione. «Il sindaco - afferma Giuseppe Salsano - diede mandato all'ing. Attanasio di stilare la convenzione, basandosi sulla stessa che il Comune di Salerno ha già contratto con l'Arpac. Il ritardo non fa che accentuare il dissidio esistente fra i residenti ed i gestori dei locali e, come già ho avuto modo di dire, nutro dei leciti dubbi sul piano di sonorizzazione da poco approntato dal Comune». Continua, intanto, il braccio di ferro fra i condomini del palazzo Farano e Ciro Mosca, proprietario del locale notturno "Aumm Aumm" di via Talamo. Un contenzioso che va avanti fra querele e diffide. Ultimo atto posto in essere dai residenti di via Talamo, una denuncia per disturbo della quiete pubblica. «Vogliamo capire - dice Giovanni Senatore, residente del palazzo Farano - se sono state rispettate le procedure di dissequestro della strumentazione musicale, visto che non sono stati apposti i limitatori di emissione. La discoteca è sorta molto dopo che abbiamo acquistato gli immobili, pagandoli una somma appropriata. Oggi ci troviamo con un disagio enorme, i rumori, e le nostre proprietà molto deprezzate per la presenza del locale notturno».
Fonte: Il Portico
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