Tu sei qui: CronacaNegozi al buio, chiesto un indennizzo all'Enel
Inserito da (admin), lunedì 28 febbraio 2005 00:00:00
Un pomeriggio senza corrente elettrica al centro storico, per colpa di una cabina dell'Enel andata in tilt, e commercianti infuriati per le vendite andate in fumo. Dura presa di posizione da parte dell'Ascom, che ha raccolto le proteste dei titolari delle attività commerciali ed annuncia una richiesta di risarcimento danni alla società di erogazione di energia elettrica. L'amara sorpresa venerdì scorso, quando, alla riapertura pomeridiana, i negozianti del Borgo, nel tratto che va da Piazza Duomo a Piazza San Francesco, hanno premuto l'interruttore della luce, ma le vetrine ed i locali sono rimasti al buio. Dalle 16 alle 21 una cinquantina di esercizi commerciali sono dovuti ricorrere a lampade d'emergenza o alle classiche, ma sempre valide candele. «Agiremo per vie legali - annuncia Luigi Trotta, presidente dell'Ascom - perché l'Enel ci aveva garantito che situazioni del genere non sarebbero più successe. Ed invece, ci siamo ritrovati di nuovo al buio per un intero pomeriggio di vendita». Tardiva, secondo i commercianti, la riparazione del guasto di un quadro Enel posizionato sotto i portici, all'altezza della chiesa di Mamma Lucia. «Ci siamo accorti alle 16 - spiega Antonio Esposito, commerciante - che non c'era energia elettrica. È stato già problematico comunicare il guasto attraverso i normali canali di contatto telefonico. Solo intorno alle 18 sono arrivati i tecnici. L'erogazione, invece, è stata riattivata verso le 21, a giornata praticamente finita». Negozi al buio, saracinesche abbassate, salumerie e bar con i frigoriferi spenti. E, naturalmente, vendite azzerate. «È una situazione che negli anni scorsi - conclude Trezza - abbiamo già subito più volte, tanto che alle nostre proteste ci fu risposto che si sarebbe provveduto affinché questi episodi non si verificassero più. Credevamo che avessero attivato un sistema di controllo automatico, o almeno una linea di comunicazione preferenziale per le attività commerciali, ed invece il problema si è ripetuto. A quasto punto agiremo per via legale per chiedere un indennizzo». Una cinquantina gli esercizi commerciali coinvolti, tra abbigliamento, bar, salumerie, elettrodomestici e ricevitorie rimaste con i terminali per le giocate fermi. Un danno economico che potrebbe essere stimato intorno ai 50mila euro, tra mancati incassi e spese di gestione per il personale.
Fonte: Il Portico
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