Tu sei qui: CronacaNelle lussuose ville della Costiera Amalfitana le opere trafugate dopo terremoto L'Aquila
Inserito da (redazionelda), martedì 13 marzo 2018 13:56:03
I Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) in esecuzione di un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Salerno, che concordava con le risultanze investigative prodotte, hanno sequestrato 37 opere d'arte di epoca compresa tra il XVI e XX secolo, tra cui spiccano per importanza 5 pale d'altare sottratte da due chiese della provincia de L'Aquila, chiuse al culto perché dichiarate inagibili a seguito del sisma del 2009 ed un dipinto attribuito al Maestro Guido Reni.
Il gruppo criminale, effettuava furti di pregevoli opere d'arte che poi andavano ad arricchire l'arredo di alcune ville di lusso della Costiera Amalfitana, accrescendo il loro fascino per i turisti stranieri, che ne beneficiavano nei loro soggiorni di vacanza.
L'operazione, avviata a settembre 2017, s'inquadra nel novero delle attività preventive e repressive attuate dal Comando TPC e, in particolare, in quelle info-operative svolte sul mercato clandestino di beni d'arte, che hanno permesso di acquisire elementi su imprenditori che avevano, nella loro disponibilità, numerosi beni di natura antiquariale di probabile provenienza furtiva.
L'attività investigativa è stata coordinata dal procuratore della Repubblica di Salerno Corrado Lembo e dal comandante del nucleo tutela patrimonio artistico generale Fabrizio Parrulli. «Salerno è diventato un crocevia per questo mercato spregiudicato, ma con il lavoro di squadra di Procura, Mibact e Carabinieri del comando tutela patrimonio culturale, i risultati sono sempre più importanti e lasciano ben sperare» ha dichiarato il procuratore aggiunto a Salerno, Luigi Cannavale.
Identificati sia personaggi dediti alla ricettazione di opere d'arte antica, sia collezionisti, pronti ad acquistare beni culturali senza verificarne, pur di ampliare la loro raccolta, la lecita provenienza. Le opere erano conservate in una lussuosa villa di Positano.
Le successive perquisizioni e la comparazione delle immagini dei beni rinvenuti con quelli censiti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC, hanno confermato la corrispondenza di 37 opere, permettendo di risalire a 16 furti perpetrati, negli ultimi 20 anni, in varie province italiane e di denunciare a piede libero tre persone.
Questo importante recupero consentirà, a breve, di rendere nuovamente fruibile al pubblico opere d'arte di inestimabile valore storico, artistico e devozionale, tra cui si evidenziano, per importanza, le cinque pale d'altare risalenti al XVII-XVIII secolo, sottratte in data antecedente al dicembre 2012, dalle Chiese di San Nicola a Capestrano (AQ) e San Giacomo Apostolo a Scoppito (AQ), due tavole del XVI secolo, parte del polittico della Chiesa di "San Rocco" di Formia (LT) dell'artista Gerolamo Stabile e il dipinto, raffigurante "Cristo che prega nell'orto" attribuito al pittore bolognese Guido Reni, sottratto nell'agosto del 2012 a una famiglia benestante del napoletano.
Fonte: Il Vescovado
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