Tu sei qui: CronacaNeonata rapita a Cosenza, parla il marito di Rosa Vespa: «Ha fatto tutto da sola»
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 28 gennaio 2025 10:58:01
"Mia moglie ha fatto tutto da sola", ha dichiarato Acqua Omogo Chiediebere Moses, a quattro giorni dalla scarcerazione, durante un'intervista al programma televisivo "Cinque Minuti", condotto da Bruno Vespa."Anche sua madre e sua sorella sono rimaste senza parole. La pancia di Rosa era cresciuta, e lei diceva che il dottore le aveva detto che sarebbe stato un maschio. Dopo quello che è successo, non riesco a pensare a cosa sarà dopo".
Le parole di Moses, il marito di Rosa Vespa, arrivano mentre le indagini sul rapimento della piccola Sofia continuano a svelare dettagli inquietanti. Rosa, 52 anni, è accusata di aver sottratto la neonata alla madre nella clinica Sacro Cuore di Cosenza, fingendosi puericultrice. Ma gli inquirenti sospettano che la donna non abbia agito da sola.
Secondo quanto emerso dalle indagini, Rosa avrebbe inscenato una gravidanza fittizia con l'aiuto di documenti falsificati, inclusi ecografie e prescrizioni mediche. Per convincere la famiglia, si sarebbe persino rifugiata in una camera d'albergo tra il presunto parto e l'uscita dall'ospedale, inviando aggiornamenti e sostenendo che non era possibile ricevere visite a causa di presunti casi di Covid nella struttura.
Il rapimento si è consumato il 21 gennaio, quando Rosa si è introdotta nella stanza di Valeria Cavoto, la madre della neonata, e della suocera di questa. Spacciandosi per un'addetta della clinica, ha convinto la famiglia che doveva portare la bambina dal pediatra. Uscita dalla stanza, Rosa si è incontrata con il marito nel corridoio, e insieme si sono allontanati con Sofia.
Quando la polizia ha fatto irruzione nell'abitazione della coppia, ha trovato parenti ignari intenti a festeggiare quella che credevano essere la nascita di un maschietto, con decorazioni azzurre e la piccola Sofia vestita di blu. I messaggi WhatsApp scambiati tra Rosa e Moses, resi pubblici dal programma "Quarto Grado", mostrano come la donna avesse pianificato nei dettagli il rapimento.
Tra i documenti falsificati figura anche una lettera di dimissione dalla clinica, che Rosa avrebbe utilizzato per avvalorare la sua versione dei fatti. Gli inquirenti stanno ora cercando di capire se vi siano stati complici, inclusa una possibile "talpa" che potrebbe averla aiutata a ottenere i documenti necessari.
Nonostante Rosa abbia dichiarato di aver agito da sola, portando alla scarcerazione del marito, la famiglia della piccola Sofia si dice indignata per questa decisione. "Adesso daranno a Rosa la seminfermità mentale, e presto uscirà anche lei", hanno commentato Valeria e Federico Cavoto, i genitori della neonata.
Mentre le indagini proseguono per fare piena luce sulla vicenda, la piccola Sofia è finalmente tornata tra le braccia della sua famiglia, anche se il ricordo di questa tragica esperienza rimane indelebile.
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Fonte: Il Vescovado
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