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Niente ergastolo, Lucia Vitale condannata a 14 anni

Inserito da La Redazione (admin), lunedì 23 maggio 2011 00:00:00

La Corte di Assise di Appello di Salerno ha confermato la condanna a 14 anni di reclusione, con rinuncia della Procura Generale a presentare ricorso in cassazione, per Lucia Vitale, la donna che nell’agosto 2008 sgozzò il marito, Giovanni Di Marino, con una roncola nella cucina della loro casa, sita nella frazione Sant’Arcangelo.

A darne notizia i legali della donna, Alfonso Senatore e Barbara Mauro, i quali hanno sostenuto con forza la tesi, rivelatasi poi vincente, che «la Vitale, ammalata mentale, va curata e non condannata, specie se all’ergastolo».

All’epoca dei fatti - era l’agosto 2008 - Lucia Vitale uccise il marito, Giovanni Di Marino, mentre stava facendo colazione, colpendolo alla gola con una roncola a lama lunga e ricurva, uno strumento normalmente utilizzato per potare gli alberi, per poi tornarsene nel letto, dove cadde in un sonno profondo, causato da un pesante mix di farmaci che aveva ingerito. A scoprire l’assassinio fu poi il padre della vittima.

Nell’ottobre 2009 Lucia Vitale fu condannata a 14 anni di reclusione, con i primi 3 anni da scontare in un ospedale psichiatrico. La sentenza fu emessa al termine di un processo celebratosi con il rito abbreviato dal giudice Elisabetta Boccassini, che riconobbe alla donna una situazione di semi-infermità mentale, causata da una profonda crisi depressiva che la turbava da tempo e che la portò a compiere quel gesto estremo. Di tutt’altro parere, invece, la requisitoria dell’avv. Ugo Della Monica, legale della famiglia Di Marino, che aveva chiesto la completa capacità di intendere e di volere ed il massimo della pena per l’imputata.

Nel febbraio scorso, invece, la Corte d’Assise di Salerno, pur riconoscendo alla Vitale la capacità di intendere e di volere, aveva respinto la condanna all’ergastolo e previsto una pena di 16 anni di reclusione, 2 in più rispetto alla sentenza di primo grado. Ora la nuova pagina del capitolo Di Marino, con la condanna a 14 anni di carcere per la donna.

Fonte: Il Portico

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