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"Non fatevi intimidire, segnalate i soprusi"

Inserito da (admin), giovedì 29 novembre 2007 00:00:00

Una città di qualità senza sicurezza, sindaco? «È ovvio che non può costruirsi una città di qualità senza sicurezza. Tuttavia, devo dire che se si considerano, al di là dell'emozione del momento, i dati di medio periodo, nell'ultimo anno si registra una diminuzione dei reati. Non siamo nel paese di Bengodi, ma risultati sul terreno della sicurezza li stiamo perseguendo ed anche raggiungendo».

Non sono mancati episodi inquietanti. È un malessere della città o un tentativo di impadronirsi del controllo del territorio da parte di bande? «Non vorrei essere confuso con Alì, quel ministro dell'informazione del regime di Saddam che a Bagdad, con le truppe americane sotto il balcone, affermava che l'esercito iracheno aveva ricacciato indietro l'invasore. Eppure, le devo confermare che i dati generali sulla sicurezza in città sono confortanti. Certo, c'è una banda che cerca di conquistare terreno per pratiche estorsive. Confido che presto tutti i componenti saranno assicurati alle patrie galere». Quale la reazione delle istituzioni? «Le Forze dell'Ordine sono mobilitate non da oggi sulle indagini e sul contrasto del crimine in senso lato. La magistratura per parte sua segue con attenzione l'evoluzione della situazione. Ripeto, presto potremo prendere coscienza del lavoro in corso».

Quale messaggio lanciare alla città? «Per ora bisogna stare calmi, non lasciarsi intimidire ed aiutare gli inquirenti, fornendo loro ogni notizia utile ai fini delle conclusioni delle indagini nel più breve tempo possibile». Cava non è più l'oasi felice? «Cava sta oggi, ad inizio secolo, al resto d'Italia come la Cava degli anni Cinquanta stava all'Italia di allora. L'intero Paese era un ambiente post agricolo, senz'altro meno interessato dai fenomeni di malessere sociali di oggi. Cava allora, rispetto a quell'Italia, si distingueva per la sua sicurezza. Oggi la percezione di insicurezza è molto maggiore in tutta Italia, ma Cava, rispetto al resto della Penisola, continua a distinguersi per un maggior tasso di legalità diffusa». Quanto incidono le diatribe tra i partiti? «Molto poco. A Cava si respira aria di vera democrazia. Si discute, a volte ci si accusa reciprocamente, ma sono convinto che, salvo che per qualche elemento più superficiale, tutte le forze politiche tengono alla sicurezza in città e siano pronte a far fronte comune rispetto ad eventuali minacce che possano pregiudicarla».

I commercianti: «Non è opera di estorsori»
Racket del pizzo o faida delle pompe funebri; aggressione della criminalità organizzata o qualche "cane sciolto" che cerca di piantare tenda in città: sono disorientati i cavesi, che si sono ritrovati, a partire da luglio, al centro di fatti criminosi di cui non si aveva memoria. Ma a prevalere, almeno tra i commercianti, è la sensazione che la città sia teatro di episodi che trovano origine in scenari criminali circoscritti al settore del "caro estinto".

«A Cava non c'è racket - dice Aldo Trezza, presidente Confesercenti - Prima di sparare titoli ad effetto o giudizi televisivi avventati, sarebbe opportuno approfondire l'argomento e non sfuggirebbe che si tratta in sostanza di 4 episodi, 2 dei quali vedono coinvolte agenzie di pompe funebri ed altri 2 potrebbero rientrare in fatti e circostanze che nulla hanno a che vedere con estorsioni e pizzo. Gli altri, un'autoambulanza ed un motorino incendiati, credo non siano imputabili alla camorra, ma ad atti di teppismo in un caso o magari a qualche cuore infranto nell'altro. La nostra città resta tra le più tranquille della Campania. Non ci sono scippi né borseggi, non mi risultano sparatorie per le strade, tanto meno nei nostri locali notturni, e si può ancora passeggiare in tutta tranquillità anche di notte, checché ne dica chi evidentemente soffre di invidia».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'Ascom Confcommercio: «Le Forze dell'Ordine stanno lavorando con professionalità e competenza. Abbiamo fiducia in loro e speriamo che presto ci siano dei risultati. Cava è e resta fuori da dinamiche delinquenziali riconducibili a camorra ed estorsioni. Non ci risulta che c'erano prima, né questi episodi possono far inquinare un tessuto sostanzialmente sano. Certo, ci sono episodi di delinquenza come in ogni città ed a Cava credo siano nettamente inferiori alla media e ad altre realtà limitrofe. Piccola delinquenza, spesso neppure locale».

L'isola felice non è scomparsa, secondo l'assessore alla Sicurezza, Alfonso Senatore: «Io non ho paura di far uscire le mie figlie di sera, ci sono fatti che rientrano nella fisiologia di una comunità. Prendendo in prestito la terminologia medica, si tratta di malanni, non certo di un cancro che attanaglia, corrode e soggioga una comunità. La sicurezza è una cosa seria, sulla quale c'è bisogno di un lavoro continuo ed assiduo, ed è quello che la nostra Amministrazione sta facendo». Dall'opposizione la richiesta di serrare le fila. «Nessun allarmismo sociale - afferma Fabio Siani, capogruppo di An - ma massima attenzione. Abbiamo fiducia nella magistratura e nelle Forze dell'Ordine, dalle quali ci attendiamo delle risposte veloci ed efficaci per stroncare sul nascere ogni velleità di qualche malintenzionato. L'Amministrazione mantenga alta la soglia di attenzione, sollecitando, come lo facciamo noi, un sempre maggior controllo del territorio, per difenderlo pure da attività criminose che a volte possono anche ammantarsi in vesti insospettabili».

Fonte: Il Portico

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