Tu sei qui: CronacaOdissea elezioni: code, disagi e disordini
Inserito da Lello Pisapia (admin), lunedì 14 maggio 2001 00:00:00
Un'affluenza complessiva alle urne pari all'81,5% su scala nazionale, leggermente inferiore, quindi, a quella del 1996, che era stata dell'82,9%. Un dato, questo, tutto sommato normale, che ha provocato, però, difficoltà organizzative e disagi insostenibili ed inconcepibili per un Paese che pretenda di essere considerato civile e moderno. La riduzione di circa un terzo dei seggi elettorali la causa remota; l'incapacità tipicamente italica di organizzarsi e di prevenire i problemi l'effetto scatenante di una situazione da terzo mondo. Comprensibili episodi di nervosismo si sono verificati in diverse città italiane: a Napoli sono stati assaltati alcuni seggi e in una sezione i manifestanti avrebbero gettato in aria alcune schede elettorali; a Roma si sono verificati episodi di insofferenza in alcune scuole sede di seggio. Dopo la mezzanotte le operazioni di voto si erano concluse soltanto in poco più di un quarto dei seggi. Addirittura a Terreti, una frazione a sette chilometri da Reggio Calabria, un insegnante, Antonio Surrace, ha stabilito un record poco gratificante e difficilmente battibile: essere riuscito a votare alle cinque di mattina, dopo oltre sei ore di coda!
Immediate, ma come al solito sterili e tardive, le reazioni politiche: Marco Pannella ha chiesto le dimissioni del ministro dell'Interno, Enzo Bianco, per come si sono svolte le operazioni di voto. Alle accuse di disorganizzazione il Viminale ha risposto sottolineando che il pericolo derivante dalla scarsita' di sezioni elettorali, con conseguente rischio di code davanti ai seggi per gli elettori, era stato segnalato gia' dopo le elezioni europee dal ministero dell'Interno, ma la richiesta di ripristinare, almeno in parte, i seggi tagliati con la finanziaria '97 non aveva avuto seguito.
E' il solito gioco dello scaricabarile, insomma, impunemente fatto sulla pelle dei cittadini italiani. Ma se il Viminale, viene da chiedersi, sapeva dei disagi ai quali si sarebbe andati incontro, al punto di consigliare di andare per tempo alle urne, perche' non è stato fatto nulla per rafforzare seggi e cabine? Una domanda troppo scontata e prevedibile, alla quale, però, difficilmente potranno dare una risposta i nostri politici, quelli che ci hanno portato in Europa, quelli che, è stato detto nella campagna elettorale, si sono sempre impegnati per il nostro bene. Al cittadino di Terreti, probabilmente, importerà poco che siamo riusciti ad entrare in Europa se poi, a casa propria, vive una situazione che definire da sottosviluppati significa offendere i Paesi del terzo mondo!
Fonte: Il Portico
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