Tu sei qui: Cronaca"Oltre l'Arte", in mostra la musica dei colori
Inserito da (admin), mercoledì 23 gennaio 2008 00:00:00
Fino a domenica 27 gennaio, presso la sede dello Studio d'Arte "Oltre l'Arte", sita a Cava de'Tirreni in viale degli Aceri n. 56, sarà in esposizione "Musica dei colori", personale dell'artista siriano Raed Abbass. Inaugurata il 19 gennaio scorso, la mostra è stata presentata da Annamaria Panariello, presidente dell'Associazione "Oltre l'Arte", da Rosanna Di Marino, vicepresidente dell'Associazione, dai critici d'arte Franco Bruno Vitolo e Maria Olmina D'Arienzo, dall'Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Cava de'Tirreni, Daniele Fasano, dal consigliere provinciale Giuseppe Foscari e dall'assessore ai Grandi Eventi del Comune di Vietri sul Mare, Francesco Grillo.
«Quando avevo 16 anni - spiega Abbass - ho letto il libro "L'arte del vedere", che insegna a guardare ed a godere di ciò che vediamo. Questo libro sostiene che non siamo pienamente capaci di sfruttare il senso visivo, come invece riusciamo a fare con l'udito, per esempio attraverso la musica. Per imparare a "vedere", gli artisti dovrebbero guardare ogni cosa come finalizzata all'essere dipinta, solo così si arriverebbe al risultato finale con naturalezza e piacere. Quando sono sull'autobus e guardo i volti di chi mi sta attorno, mi emoziono molto, penso a quante cose ci sono dietro quei volti: persone, musica della vita, rabbia, amore, anima, tutte le emozioni, un grande concerto visivo. La natura, le donne, le strade, i vestiti, le scarpe, qualsiasi cosa ha dentro di sé un senso...una musica. Il mare, ad esempio, è una cosa straordinaria: leggiamo la sua musica interiore attraverso il ritmo delle onde, ha un'intera vita colorata dentro».
Dal suo Paese Abbass dice di aver portato con sé tutti i colori contenuti nella storia, nella bellezza e nella magia dell'Oriente, tutta la sua memoria visiva. Attraverso i suoi capolavori, vorrebbe esprimere la musica interiore della vita, ciò che sente: gioia, tristezza, rabbia, pena. E prova a capire il senso di ogni cosa, il senso di se stesso.
«Quando dipingo - rivela Abbass - cerco sempre il sole, sento che i suoi raggi amoreggiano con i miei colori. Spesso mi sveglio dopo una notte piena di preoccupazioni sulla realizzazione di un nuovo quadro ancora più bello e, stesa una tela bianca sul muro di camera mia, dove vivo insieme ai miei quadri, comincio a dipingere con la compagnia del mio liuto, della mia immaginazione. La tela bianca mi sfida e mi provoca sempre: ha bisogno di una pioggia di colori come la terra arida aspetta l'acqua. Inizio con un linea nera, che nasce simultaneamente dal cuore e dal cervello, e cerco un bilancio tra notte e giorno, usando anche il grigio delle nuvole; poi i colori cominciano a ballare con il quadro oppure a volte fanno la guerra, la pace o una tregua. Ballo, suono con il mio quadro da solo e così, piano piano, dopo una settimana, un mese, un anno, l'opera giunge alla sua maturità: il quadro raggiunge la capacità di trasmettere il mio messaggio per sempre».
La scheda dell'artista
Raed Abbass nasce il 23 ottobre del 1978 a Homs, in Siria, più precisamente in un paesino chiamato Mariamin. Più grande di 5 fratelli, cresce insieme a tutta la sua famiglia in questo piccolo paese di campagna tra le montagne e la pianura, immerso in oliveti e vigne e ricco di colori, sede persino di importantissime vestigia antiche, come il famoso mosaico romano raffigurante 7 donne che suonano. A 4 anni si diverte già a disegnare cagnolini, topi ed altri oggetti, ma il suo amore per i paesaggi, i quadri e qualsiasi altra opera d'arte fioriscono in lui ben presto e cerca ostinatamente di riprodurli sul foglio pittorico. A 16 anni dipinge il suo primo vero quadro, che riscuote l'apprezzamento di tutti e grazie al quale viene ammesso all'esclusiva Facoltà di Belle Arti di Damasco, laureandosi e specializzandosi in Pittura. Ma il suo sogno più grande è sempre stato quello di venire in Italia, un Paese che ha sempre percepito come culla dell'arte. È riuscito a vincere l'unico posto disponibile per una borsa di studio sul restauro di affreschi e si è trasferito a Firenze. In questi tre anni di permanenza nel bel Paese, l'Italia lo ha arricchito molto grazie ai suoi musei, la natura, la gente e la sua cultura.
Fonte: Il Portico
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