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Cronaca

Padre Enzo Fortunato in Colombia incontra il premier Santos: «Sosteniamo il processo di pace»

Inserito da (redazionelda), martedì 25 ottobre 2016 10:47:08

Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi e del mensile San Francesco Patrono d'Italia, nell'ambito dei viaggi francescani tra le 'città dolenti' del mondo, si trova a Bogotà.

Ieri l'incontro con il leader colombiano Santos Calderón a cui Padre Enzo ha rivolto il saluto di pace della famiglia francescana che proponiamo di seguito.

 

Signor Presidente Santos Calderón,

a nome della comunità francescana del Sacro Convento di Assisi ed in particolare del Custode, padre Mauro Gambetti, La saluto con le parole di San Francesco di pace e di bene.

Veniamo a Lei dopo le toccanti parole espresse da Papa Francesco alla notizia dell'accordo tra la Repubblica Colombiana e le Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia, grazie al negoziato da lei promosso: "Sono felice di questa bella notizia, più di cinquanta anni di guerriglia, tanto sangue versato inutilmente. Mi auguro che i paesi che hanno lavorato per fare la pace blindino questo accordo e che mai più si possa tornare a uno stato di guerra".

È con grande speranza e il cuore ricolmo di riconoscenza vogliamo dirLe che siamo felici che abbia accettato di partecipare allo storico Concerto di Natale che si terrà ad Assisi il 17 dicembre alle ore 11.00 nella splendida cornice della Basilica Superiore di san Francesco. Il concerto non si presenta solamente come una eccellente esibizione di musica classica e di nenie natalizie ma ha, per la nostra comunità, un valore simbolico ispirato alla pace e la fratellanza tra i popoli ed è direttamente legato al carisma francescano. In questo contesto il Custode del Sacro convento Le consegnerà la Lampada della Pace di san Francesco.

La nostra comunità francescana conventuale è onorata della sua presenza in Assisi in quanto la sua testimonianza di vita e il suo impegno politico daranno all'evento un significato ancora più profondo. Il mondo non crede ai maestri ma se vi crede è perché sono testimoni di fraternità. Ecco perché nel pomeriggio del 17 ascolteremo, attraverso la sua testimonianza, l'importanza dei processi di pace e di rispetto dell'essere umano. L'evento di Assisi servirà anche per rafforzare il messaggio di amore che parte dalla Tomba di San Francesco.

Presidente, vogliamo sostenere con forza e determinazione il processo da Lei intrapreso. Quello che ha fatto e che sta facendo rappresenta per noi un messaggio di pace nel mondo, quella pace che san Francesco ha cercato e condiviso tutta la vita. Echeggiano in questo incontro le sue parole: "Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterrano in pace, ka da te, Altissimo, sirano incoronati". La pace per il Santo è il rifiuto e il superamento del conflitto in nome di un Dio che è amore. La pace in questo versetto è connessa in modo stretto al perdono. Finalità è terrena ma anche divina.

Non fermiamoci mai. Non scoraggiamoci mai. La pace si costruisce ogni giorno, insieme e aprendo il cuore agli altri.

 

COLOMBIA: REPORTAGE DI PADRE ENZO TRA 'LE CITTA' DOLENTI'

Prima tappa: Santuario di Monserrate

Ci troviamo a Bogotà, è appena iniziato il nostro viaggio in Colombia. Siamo nella parte più alta della città dove è situato il santuario di nostro Signore Gesù Cristo, al quale il popolo colombiano e di Bogotà è profondamente devoto. Abbiamo voluto affidare a Nostro Signore il viaggio appena compiuto, l'incontro che avremo con il Presidente, con i poveri di Bogotà e con alcuni rappresentanti della FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia). E' un viaggio molto delicato, molto importante perché vogliamo focalizzare la nostra attenzione sui processi di pace che qui si sono sviluppati. Ci accompagna in questo viaggio l'ambasciatore colombiano presso la Santa Sede Leòn, e gli chiediamo un pensiero sul panorama che possiamo vedere da qui, da un'altezza di 3176 metri.

L. "Questa è davvero una grandissima città, un enorme agglomerato urbano dove la popolazione si divide in tre gruppi: a Sud, dall'epoca della colonia, è da sempre stata situata la povertà, povertà situata su due livelli distinti, il livello legale che riguarda le persone che abitano da molto tempo a Bogotà, e le persone che abitano al confine, in quelli che sono i quartieri nuovi fondati da chi arriva qui a causa della migrazione interna. Al Centro abbiamo la parte governativa, dove sono le grandi imprese ma soprattutto dove abita la classe media, composta dai lavoratori; mentre al Nord è situata la classe più potente, più ricca che gode in parte di una grande zona ecologica e di una grande zona verde. Bogotà in questo momento conta sei milioni di abitanti, ma tutti noi sappiamo che la migrazione ha portato la popolazioni a otto milioni con tutti i problemi che ne conseguono in una metropoli come questa.

Seconda tappa: l'incontro con i poveri di Bolìvar

Ci troviamo sulla terrazza di una delle 45 parrocchie della città di Bolìvar, città con più di un milione di abitanti, dove troviamo i "poveri dei poveri". Come potete osservare alla mie spalle, è una città "dolente". Sono convinto che quando Papa Francesco arriverà in Colombia per sostenere il processo di pace lo vedremo portare una parola di speranza tra queste strade. Il parroco della comunità ci ha raccontato come le persone hanno ormai perso ogni traccia di speranza rinunciando a credere in Dio.

Ci aspetta un lavoro enorme da fare, a partire dalla testimonianza, dallo stare accanto a queste persone. Portiamo questa città con noi, portiamo sulla tomba di San francesco il grido di questi uomini che desiderano, in fondo, una vita più dignitosa.

Terza tappa: l'incontro con i giovani di Bogotà

Ci troviamo a Bogotà, nella piazza principale di questa grande metropoli. Il fermento per la pace non si ferma, qui c'è un grande accampamento e questi giovani non andranno via da qui finché non si stipulerà definitivamente l'accordo. Interessantissime le frasi scritte da ragazzi e ragazze. Una ci ha colpito in particolare che dice:"Io i miei figli li porto in grembo per la pace e non per la guerra". Insieme a questa molte altre ancora. C'è davvero una forte testimonianza a dimostrazione di come il popolo colombiano tenga davvero alla pace, nonostante un referendum che non ha avuto una grande mobilitazione da parte dei cittadini colombiani, in quanto tutti davano per scontata la vittoria del sì.

Quarta tappa: l'incontro con il presidente colombiano Juan Manuel Santos e con il cardinale di Bogotà per annunciare la loro presenza ad Assisi

Fonte: Il Vescovado

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