Tu sei qui: CronacaParco dell'amore, la città si divide
Inserito da (admin), giovedì 29 maggio 2003 00:00:00
La quiete dei portici è stata scossa dal "terremoto Messina". Ieri, in città, non si è fatto altro che parlare della provocatoria idea, partorita dal sindaco, di istituire un parco a misura delle coppiette. Un'oasi dell'amore appena fuori porta, da ritagliare in un lembo qualsiasi dell'ampia fascia collinare metelliana. Lontano da sguardi indiscreti, super garantita per gli innamorati e, soprattutto, senza ripercussioni negative per chi risiede nei pressi. Bocciata o promossa l'iniziativa del sindaco? Il primo round si chiude per ora con un "nì", ma il dibattito resta aperto. A chiedere che si discuta seriamente su un argomento così delicato è in primis il segretario dei Ds, Franco Prisco: «Non si può improvvisare su questo tema. Non è certo una boutade, ma una questione dalle ampie sfaccettature, a partire dalla sicurezza, per arrivare fino alla sfera personale. Va affrontata congiuntamente da tutte le forze politiche alla luce delle recenti normative. Viviamo nell'epoca del "Grande Fratello", siamo spiati continuamente. Non lanciamo proposte campate in aria, ma elaboriamo un progetto reale, col massimo pluralismo di idee». Più "mondano" il compagno di partito di Prisco, Francesco Musumeci: «Mi sono divertito un mondo ieri mattina. Non sono neanche arrivato in Ateneo, alla Federico II di Napoli, ed i miei colleghi mi hanno letteralmente preso d'assalto. Avrei bisogno di uno spazio, mi hanno detto, mi puoi raccomandare al tuo sindaco?». Musumeci sta al gioco e da medico rilancia la palla a Messina: «Facciamo una convenzione con il Centro di malattia e prevenzione sessuale di Battipaglia, da me diretto. Possiamo fornire informazioni e profilattici gratis a chi frequenterà il parco». Da uomo dell'opposizione, poi, ironizza: «Messina vuole precedere Alleanza Nazionale. Loro si battono per le case chiuse; lui, da persona più liberale, propone le alcove all'aperto». E proprio dalla destra vengono le prime accuse. Marco Galdi, dirigente provinciale di An, è secco nel suo no: «Non mi piace passare per moralista, ma è una cosa assurda. Vanno rispettate le esigenze di ordine pubblico. E poi, ricordiamocelo bene, i luoghi pubblici sono di tutti». C'è chi ipotizza, invece, che l'iniziativa potrebbe avere risvolti turistici ed economici. Ma Raffaele Senatore, direttore dell'Azienda di Soggiorno e Turismo di Cava, tronca la discussione sul nascere: «Un parco per gli innamorati? Non ha alcuna ragione d'essere. Non si può catalogare o incasellare l'amore. E' avventura, fuga. Capita quando capita, non a comando. Spesso è la complicità dei luoghi a suggerire di cogliere l'attimo fuggente. Il parco sarebbe un ghetto, altro che posto romantico». Spoetizzante: è questa la tesi di un esperto nel campo, il trasgressivo per eccellenza Pasquale Falcone, patron del Porky's, tra l'altro autore di un delizioso sketch sull'amore in macchina: «Non è che non sia d'accordo con la proposta del sindaco, che è ragionevole e giusta, ma il cuore mi suggerisce altro. Alcune cose devono mantenere il loro fascino, essere improvvisate, precarie, clandestine. La passione vive di tutto questo».
Fonte: Il Portico
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