Tu sei qui: CronacaPatto Territoriale, Lupi attacca Messina
Inserito da Il Salernitano (admin), martedì 24 giugno 2003 00:00:00
Patto Territoriale "Cava - Costa d'Amalfi": tante sono le incognite, ampliate dopo le dichiarazioni del sindaco metelliano, l'avvocato Alfredo Messina, e del primo cittadino di Maiori, Stefano della Pietra. La "sete di sapere" ci ha portati ad avere un intenso colloquio con l'avvocato metelliano Francesco Lupi, vice coordinatore di "Polis" (associazione voluta da Enzo Gallo), che ci spiega ulteriori scenari, avendo seguito da vicino le vicende del Patto, già ribattezzato "asse Messina - Ferraioli". Avvocato, il sindaco Messina come ha gestito il Patto? «Il rapporto tra Messina ed il Patto è stato tormentato fin dall'inizio. Il sindaco, non appena insediato, con un colpo di mano fece in modo che l'ex sindaco di Cava, Raffaele Fiorillo, non fosse nominato amministratore delegato, minacciando anche un'uscita di Cava dal Patto». Poi cosa successe? «Conseguenza di ciò fu la nomina di Raffaele Ferraioli. Dopo questa "vittoria", Messina sembra essersi completamente dimenticato del Patto, pur rimanendo in carica come consigliere di amministrazione. Nel maggio del 2002, a seguito di un ricorso per incompatibilità presentato dal centrosinistra metelliano presso il Tribunale di Salerno, Messina si dimise dalla carica nel CdA». Messina, però, a tutt'ora figura nell'organigramma del Patto...«Appunto. Ora, a distanza di tempo, apprendiamo che quelle dimissioni non sono mai esistite o non hanno prodotto effetti. Messina continua a mantenere la sua carica in seno al CdA e, soprattutto, continua a disinteressarsi del Patto». Che rischi corre, ora, la città di Cava? «Messina non ritiene il Patto vitale per la sua città. Il suo ostracismo verso Fiorillo ha prodotto un vuoto che non è stato colmato. Il rischio che corre Cava è quello di perdere tutti i benefici occupazionali ed economici che la partecipazione al Patto dovrebbe portare in città. Messina dovrebbe spiegare, con chiarezza, qual'è la situazione attuale del Patto, i notevoli ritardi accumulati e come mai un'azienda cavese, finanziata con ben 7 miliardi di vecchie lire, ha assunto, a fronte, una sola unità lavorativa. Se Messina, così come dice, non ne sa nulla, ha l'obbligo di girare le domande a Ferraioli, presidente del Patto. Domande che urgono di risposte chiare ed immediate, così da far conoscere alla cittadinanza la verità su ciò che Messina è stato chiamato ad amministrare».
Fonte: Il Portico
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