Tu sei qui: CronacaPensionati, attenzione al silenzio assenso
Inserito da Livio Trapanese (admin), lunedì 10 settembre 2007 00:00:00
Ai tempi della rivolta capeggiata da Tommaso Aniello, il noto Masaniello, si urlava: "Attenzione, attenzione, è uscito pazzo il padrone!". Il popolare avvertimento si riferiva alle gabelle che il sovrano del Regno di Napoli aveva imposto sulle modeste attività della povera gente. Oggi quella gente, non vogliamo umiliare nessuno, stante anche il castigato tasso di conversione dell'Euro con la defunta Lira (per 1 € ci vogliono £. 1.936,27, quando, a nostro parere, doveva essere £. 936,27), la possiamo identificare nei pensionati dello Stato, fatta eccezione per quelli venuti dai colletti bianchi, e nei pubblici dipendenti, i quali col magro stipendio mensile hanno poco da spendere e spandere.
Di cosa vi vogliamo parlare? Vogliamo che sappiate di un'ulteriore gabella che il Ministero dell'Economia e delle Finanze farà pagare ai pensionati INPDAP ed ai dipendenti e pensionati di Enti ed Amministrazioni Pubbliche iscritti, ai fini pensionistici, presso Enti o Gestioni Previdenziali diverse dall'INPDAP, per effetto del Decreto Ministeriale n. 45 del 7.3.2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 83 del 10.4.c.a., entrato in vigore il 25 aprile scorso, iscrivendoli, di diritto, alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell'INPDAP stesso, salvo che questi, entro il mese successivo alla scadenza di 6 mesi dalla data di entrata in vigore del D.M. (dovrebbe essere, quindi, entro il 25 novembre prossimo), comunichino all'INPDAP la loro volontà contraria, che può essere comunicata anche entro il termine di 6 mesi dal pagamento della prima mensilità di retribuzione o pensione sulla quale è stata applicata la ritenuta, visto che il decreto in esame non ha avuto un'adeguata divulgazione.
Il Decreto in questione, che regolamenta ed attualizza il comma 347 dell'articolo unico della Legge Finanziaria 2006, avvalendosi del silenzio assenso, dispone che, mensilmente, i dipendenti in servizio devono versare all'INPDAP un contributo a loro totale carico (non rimborsabile) pari allo 0,35% della retribuzione contributiva. I pensionati pagheranno lo 0,15% dell'ammontare lordo. Nulla è dovuto dai titolari di pensione fino ad € 600 lorde mensili. L'iscrizione forzata alla citata Gestione creditizia e sociale dell'INPDAP costituisce un vero e proprio danno sia per i pensionati sia per i lavoratori, visto anche che questi ultimi possono già accedere a prestiti e mutui, di natura assistenziale, erogati dall'INPS, mentre l'INPDAP, per l'accesso a detti benefici, compila macchinose graduatorie annuali, tanto da divenire una vera e propria lotteria, visto che le richieste vengono accolte a sola discrezione dell'INPDAP stesso.
Concludendo: chi starà zitto pagherà, senza conoscere a priori i benefici? Valga, come esempio, il balzello che paghiamo al Consorzio di Bacino dell'Agro Nocerino-Sarnese! Una raccomandazione: affrettatevi ad inviare una lettera raccomandata con A.R. alla Direzione Provinciale dell'INPDAP - Via Lanzalone, 7 - 84100 Salerno - e non lasciatevi ingannare dalla modestia della somma trattenuta, poiché non è escluso che un altro Decreto ne aumenti l'aliquota!
Fonte: Il Portico
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