Tu sei qui: CronacaPesca abusiva di datteri e prodotti privi di etichettatura: nel 2016 in Costa d'Amalfi sanzioni per 60mila euro [FOTO]
Inserito da (redazionelda), giovedì 12 gennaio 2017 16:04:59
Al termine dell'operazione "Countdown", intensificatasi nel mese di dicembre in tutta Italia, tesa alla tutela del consumatore in materia di etichettatura, tracciabilità, commercializzazione di prodotti ittici allo stato giovanile ed eventuali tentativi di frode nell'esercizio del commercio, gli uomini della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Amalfi, diretti dal luogotenente Antonino Giannetto e coordinati dal Comandante della Capitaneria di Porto di Salerno Gaetano Angora, hanno conseguito nuovi importanti risultati.
A seguito di specifiche ispezioni presso i mercati settimanali dei comuni di Amalfi e di Ravello nei giorni precedenti il Natale, sono state elevate sanzioni amministrative in materia di pubblicità ingannevole e di tutela e trasparenza nei confronti del consumatore comportando una sanzione amministrativa di circa 6mila euro; in materia di etichettatura comportando sanzioni amministrative di circa 3mila euro e sanzioni accessorie tra cui il sequestro di circa 35 chilogrammi di baccalà, venduto per molva, una tipologia di pesce molto simile al baccalà ma dal costo decisamente inferiore.
Inoltre, presso una struttura ricettiva e ristorativa di Scala, in collaborazione con personale SIAN dell'ASl di Amalfi, è stata elevata una sanzione amministrativa di 1500 euro con conseguente sequestro di circa 15 chilogrammi di prodotti ittici congelati, detenuti ai fini della somministrazione ai clienti, privi di ogni documentazione attestante la loro provenienza. Riscontrate, inoltre, gravi non conformità di tipo strutturale e igienico sanitario per le quali sono stati assegnati 120 giorni per la loro risoluzione.
Nell'ambito portuale di Amalfi, in ore notturne, un pescatore sportivo è stato sorpreso in attività di pesca subacquea con l'ausilio di fonti luminose. Al termine dei relativi controlli è stato sanzionato per mille euro con relativo sequestro di attrezzature subacquee e pescato consistente in varie specie ittiche, in quanto la pesca subacquea sportiva è consentita solo in ore diurne, in apnea, ovvero senza l'ausilio di autorespiratori, a condizione che il sub sia regolarmente segnalato come previsto dalle norme vigenti.
Inoltre una mirata attività di monitoraggio, svolta nei giorni passati, anche con personale in borghese, consentiva, in località marina di Praia, nel comune di Furore, di accertare l'illecita detenzione e trasporto da parte di pregiudicati provenienti dall'area stabiese, di circa 15 chilogrammi di datteri di mare (Lithophaga lithophaga). L'intervento ha portato al sequestro delle attrezzature servite per la pesca illegale dei molluschi, con conseguente distruzione a seguito di ispezione personale ASL e il deferimento all'Autorità Giudiziaria dei tre soggetti, risultati recidivi, per i reati di danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali, oltre alle specifiche violazioni in materia di pesca, che comportano pene detentive quali l'arresto dai tre mesi ai due anni e pene pecuniari con ammende fino a 12mila euro. Si rammenta che la pesca dei datteri, da oltre venticinque anni è vietata poiché provoca alterazioni ai fondali rocciosi con distruzione dell'ambiente marino: solo il trascorrere di decine di anni consente il ripristino del danno ambientale.
Le attività di controllo alla filiera della pesca (dalla cattura al consumatore finale), da parte della Guardia Costiera di Amalfi proseguiranno anche nel corso dei mesi successivi, a tutela del consumatore, delle risorse ittiche ed ambientali, della regolare commercializzazione dei prodotti ittici e di tutti gli operatori onesti del settore.
Nel 2016 gli uomini diretti dal comandante Giannetto hanno conseguito molteplici risultati in materia di vigilanza e controllo pesca; da 150 controlli sono scaturite 25 le sanzioni amministrative per un importo pari 60mila euro. 7 i soggetti deferiti all'Autorità Giudiziaria, 10 i sequestri operati di circa 200 chilogrammi di prodotti ittici e circa 100 attrezzi da pesca.
Fonte: Il Vescovado
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