Tu sei qui: Cronaca‘Polis', adesioni eccellenti
Inserito da Il Salernitano (admin), martedì 27 maggio 2003 00:00:00
Continua con solerzia la campagna di adesioni a "Polis", la neonata associazione che mira a far rinascere la città di Cava de' Tirreni. In un comunicato, il coordinatore Enzo Gallo, ex assessore democristiano degli "anni d'oro" metelliani, rende noti i primi nominativi degli esponenti di diversa ideologia politica che hanno aderito all'associazione: l'avv. Alfonso Senatore, capogruppo di An alla Provincia, a suo titolo personale ed a nome dell'Associazione "Iniziativa Meridionale"; il prof. Giuseppe Foscari, docente universitario, più volte consigliere comunale della coalizione di sinistra, nonché delegato alla Cultura; il dott. Lucio Barone, giornalista, uomo di cultura, ex consigliere comunale di Cava e di Vietri Sul Mare, candidato nelle ultime elezioni alla Camera dei Deputati per l'Italia dei Valori. Altri nomi eccellenti della politica cavese hanno dichiarato la propria disponibilità ad aderire a "Polis" ed ai suoi programmi. Notevole, infine, il numero di cittadini, giovani e meno giovani, che hanno già dato la propria adesione, nonché di tanti cittadini cavesi residenti in Comuni limitrofi. I nominativi ed il numero di tali adesioni saranno resi noti nella conferenza stampa di presentazione dell'associazione, che si terrà in tempi brevissimi. «Un'ottima iniziativa a favore della città - ha sottolineato l'avv. Alfonso Senatore - capeggiata da un entusiasta Enzo Gallo, sempre più vulcanico e trascinatore. In un momento in cui i giovani si allontanano sempre più dalla politica, vista come qualcosa di oscuro e poco pulito, "Polis" riesce ad attrarli ed a coinvolgerli attorno ad un progetto di rilancio e rinascita della nostra città».
C'E' ANCHE PINO FOSCARI...
Il prof. Giuseppe Foscari, ex consigliere comunale, ci spiega le ragioni della sua adesione all'associazione "Polis"
Sulla nascita dell'associazione "Polis" abbiamo interpellato il prof. Giuseppe Foscari, docente di Storia dell'Europa all'Università degli Studi di Salerno ed ex consigliere comunale, con delega alla Cultura, negli anni dal 1993 al 2001. Prof. Foscari, il suo giudizio sull'attuale situazione politica cavese. «Cava sta inesorabilmente declinando. Nella forza economica, nei suoi valori culturali, nelle certezze che l'hanno accompagnata nella sua affascinante storia di città libera e dinamica, nelle articolazioni sociali, nel valore della sua istituzione comunale. Le cause di questa parabola, che sembra non avere fine, sono naturalmente molteplici, ma le responsabilità della politica appaiono, di gran lunga, le più degenerative e devastanti. Il disastro è sotto gli occhi di tutti: assenza di un progetto complessivo di città sul quale poter lavorare; lauti stipendi riconosciuti a super-consulenti, che si sono frapposti tra dirigenti, funzionari ed assessori, creando una paralisi della burocrazia ed obbligando il sindaco ad essere funzionario di sé stesso; delega dell'organizzazione generale della macchina politico-amministrativa demandata ad un alter-ego del sindaco, che nell'immaginario collettivo è diventato più potente e leader del sindaco medesimo, ma senza aver avuto alcun mandato popolare; assessori che esprimono una fatua capacità amministrativa e che, in qualche caso, si aggirano nei corridoi del Comune solo per ostentare la vanità del potere. Ed ancora: assenza di certezze per il cittadino, frastornato dai pareri, spesso discordanti, di assessori, dirigenti, super-consulenti, sindaco; totale accentramento delle cariche nella maggioranza ed assenza di un minimo contrappeso che talune cariche affidate all'opposizione avrebbero potuto assicurare; Difensore civico espressione della maggioranza e non già equidistante tra le esigenze e le rimostranze dei cittadini e l'Amministrazione stessa. Per non parlare delle tasse aumentate a dismisura per tamponare le spese enormi di consulenti, uffici, segreterie, nuove auto d'ordinanza e via discorrendo». Quali le conseguenze di tutto ciò? «Se Cava è diventata questa, è normale che la delinquenza comune e quella organizzata abbiano trovato terreno fertile per insinuarsi, dando il colpo di grazia alle energie sane della città, ed è altrettanto normale che i cittadini si siano gradatamente allontanati dall'istituzione e si siano scoperti ancora più individualisti ed attenti a badare al proprio orticello. Molti di essi hanno già sfiduciato la politica e quest'Amministrazione, perché non ne parlano più o, se ne parlano, si lamentano senza remore, imprecando per la scelta fatta nelle urne elettorali, due anni fa. Il quadro è devastante. Al cospetto di questa situazione, occorrono strumenti nuovi per debellare il cancro che si annida nella città». In questo contesto, perché la sua adesione a "Polis"? «La creazione di "Polis" risponde proprio all'esigenza di dare delle risposte innovative e mi sembra che abbia toccato le leve giuste: un'associazione fatta a misura dei giovani, che dia il giusto e meritato spazio alle donne, che riesca a dialogare con tutti i segmenti della città, che s'interroghi sul destino di Cava, che elabori delle proposte concrete, utilizzando la freschezza e la passione dei giovani, che non sia un contenitore preconfezionato, con vecchi marpioni che sfruttano il senso di giustizia e la voglia di fare dei ragazzi e delle ragazze, che sia un luogo ideale per crescere e parlare di politica nella sua più nobile accezione, lontano dai mestieranti, dai furbi incalliti, dai populisti arroganti, dagli affari di scaltri speculatori, che tenga alla larga i lestofanti, che non si proponga come luogo di riciclaggio dei politici privi di coerenza. E' a questa tipologia di associazione che ho deciso di dare la mia adesione. Certo, il rischio è il trasversalismo a cui si richiama "Polis". Perché no? Perché non credere nello sforzo comune di uomini e donne che, senza rinunciare alla propria appartenenza, si coagulino per creare un terreno comune d'intesa per il bene di Cava? Io, uomo di sinistra, orgoglioso della mia identità culturale e politica, lavorerò, ovunque sia possibile, per mettere insieme le energie sane della città e per creare una nuova classe di governo locale che inverta la rotta. Se la politica ha i suoi tempi, "Polis" ha i giovani: la sua enorme ricchezza».
Fonte: Il Portico
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