Tu sei qui: CronacaPoveri in aumento, è allarme
Inserito da (admin), martedì 19 febbraio 2008 00:00:00
Resi noti i dati del dossier del Centro di ascolto diocesano dell'Arcidiocesi Amalfi-Cava relativo agli anni 2006 e 2007. Il Centro è una struttura che ha il compito di assistere chi si trova in serie difficoltà, soprattutto economiche. Ne fanno parte un consulente familiare, tre volontari del Servizio Civile, un operatore di segreteria, avvocati che, a titolo gratuito, forniscono consulenza agli utenti e volontari. Dai dati emerge una fotografia molto variegata dei disagi che soffre il microcosmo diocesano che si è rivolto durante il biennio scorso al Centro. «Non abbiamo la pretesa di rappresentare in maniera esaustiva - afferma Rosario Pellegrino, direttore della Caritas - l'universo dei bisogni della nostra realtà locale, ma vogliamo portare semplicemente a conoscenza come le povertà sul nostro territorio non siano poi così lontane, ma molto più vicine di quanto si possa credere. Sono tante le sofferenze vecchie e nuove che abbiamo riscontrato. Può sembrare strano, ma sono stati in molti a richiedere ai nostri operatori persino gli alimenti di prima necessità. Anche noi, di fronte a tale dato, siamo rimasti sconcertati».
I dati emersi non sono per nulla confortanti e meritano una profonda riflessione da parte di tutti. Nel 2006 e 2007 si sono rivolti al Centro di ascolto 632 persone (390 donne e 242 uomini). Gli stranieri sono stati 115, un numero nettamente inferiore agli anni precedenti. Una diminuzione, secondo la Caritas, probabilmente dovuta al miglioramento dei servizi a favore degli immigrati sul territorio della Diocesi. Il 53,91% proviene dai Paesi dell'Europa dell'Est (Ucraina al primo posto). Dall'indagine è emerso che il disagio più grande deriva da seri problemi economici, che molto spesso sono il riflesso di problematiche occupazionali. Molte, infatti, sono le famiglie che hanno una seria difficoltà ad arrivare a fine mese con il reddito disponibile. Altro grave dato è rappresentato dall'indebitamento delle famiglie. Dai dati emerge che rispetto agli anni precedenti c'è stato un sensibile aumento del fenomeno. Altri disagi riguardano problematiche legate alla salute ed abitative.
«La Caritas - continua Pellegrino - non vuole sostituirsi alle istituzioni che sono preposte a dare risposte concrete a chi soffre, né tanto meno vuole distribuire pacchi, beni o servizi limitandosi a fare l'elemosina, ma vuole soprattutto promuovere nella nostre comunità la necessità di un'educazione alla solidarietà vera, che non guardi solamente al bisogno del povero, ma alla sua persona ed alla sua dignità». Per la risoluzione di tali tematiche è essenziale, secondo la Caritas, costituire una rete di accoglienza fraterna, una forte collaborazione tra singoli individui, singole associazioni, parrocchie ed istituzioni, che sia decisiva a sostenere chiunque viva momenti di fragilità. «In questi due anni - conclude Pellegrino - tante storie hanno incrociato i nostri sguardi, tante sofferenze hanno raggiunto il nostro cuore. Senza la pretesa di risolvere tutti i problemi, ci siamo sforzati di farci prossimo verso coloro che si sono rivolti a noi, accompagnandoli dopo averli accolti ed ascoltati».
Fonte: Il Portico
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