Tu sei qui: CronacaPrezzi esposti, Trezza bacchetta i commercianti
Inserito da (admin), lunedì 21 novembre 2005 00:00:00
Prezzi chiari e soprattutto esposti. In attesa dei saldi, che potrebbero essere posticipati addirittura a febbraio, questo è l'invito, ma anche la bacchettata, che il presidente della Confesercenti cavese, Aldo Trezza, indirizza ai commercianti, che non sempre rispettano la normativa sull'esposizione del prezzo dei prodotti in vendita, rischiando peraltro multe salatissime. «Non mostrare il prezzo - afferma Trezza - è un'arma a doppio taglio. Non solo non si rispetta il codice, ma nella maggioranza dei casi allontana la clientela. Nel periodo di crisi in cui viviamo, dovuto proprio alla contrazione delle vendita, perché le famiglie hanno meno soldi da spendere, essere costretti ad entrare per forza in un negozio per chiedere il prezzo e poi, magari, dover uscire perché non ci si può permettere di spendere quella cifra, spesso costringe l'eventuale acquirente a rinunciare e passare ad un'altra vetrina ed un altro negozio, con il risultato di perdere il cliente». Una necessità, quella dei prezzi ben in vista, maggiormente sentita soprattutto nei periodi che precedono i saldi, per dare la possibilità ai consumatori di rendersi conto dei ribassi tanto sbandierati e pubblicizzati, ma che alla fine lasciano sempre il dubbio sull'affare appena fatto. «I richiami per le allodole - aggiunge Trezza - non funzionano. Anzi, per attirare la clientela, sarebbe opportuno mettere quante più informazioni possibili oltre al prezzo, cioè l'eventuale sconto, la provenienza, la qualità, la tipicità». Ammonta addirittura a 1.050 euro la salatissima multa per chi non rispetta il nuovo codice del consumo e non espone ben in vista il prezzo sui prodotti proposti in vendita. «Da tempo proponiamo - afferma Luciano D'Amato, presidente dell'Unione Consumatori - un listino dei prezzi al pubblico depositato in Comune, in modo che tutti possano effettivamente rendersi conto degli sconti praticati nel periodo dei saldi ed evitare furbizie».
Fonte: Il Portico
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