L'ex comandante della stazione locale dei Carabinieri, Giuseppe Recchimuzzi, l'architetto comunale ed il consulente tecnico, nominato dal pubblico ministero, chiamati a testimoniare questa mattina nel lungo processo sulle concessioni edilizie, che vede coinvolti in veste di imputati esponenti delle passate Amministrazioni comunali e dirigenti tecnici. Archiviata l'assoluzione del sindaco Alfredo Messina (all'epoca dei fatti, dirigente dell'Ufficio Legale dell'Amministrazione Abbro), la parola passa all'accusa. Saranno, così, ascoltati i tre testi, che per competenza tecnica rappresentano lo zoccolo duro dell'impianto accusatorio. Davanti al giudice della II Sezione penale del Tribunale di Salerno, torneranno in aula Alfonso Laudato, attuale consigliere comunale (all'epoca, assessore all'Urbanistica e Contenzioso, difeso dall'avvocato Marco Salerno), Raffaele Fiorillo (nella foto, allora vicesindaco, assistito da Agostino De Caro) e Mario Mellini (ingegnere capo, difeso dall'avvocato Vittorio Del Vecchio), che dovranno rispondere di abuso di ufficio. I fatti contestati si riferiscono al decennio 86-97. Secondo l'accusa, gli ex amministratori comunali, in concorso con i dirigenti tecnici (tra i quali l'ex geometra comunale Eugenio Teneriello, l'unico accusato di falso), avrebbero favorito, arrecando un vantaggio economico patrimoniale, l'imprenditore edile Salvatore Trapanese. Al centro della lunga vicenda giudiziaria c'è la stipula di una convenzione tra l'allora Amministrazione Abbro ed il costruttore cavese.